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Moro (osservatore Inter Mourinho): “José rivoluzionario come Sacchi e Guardiola”

Matteo Pifferi

Adelio Moro, ex difensore dell'Inter negli anni 70 e osservatore del club nerazzurro negli anni di Mourinho, racconta anche degli aneddoti

Adelio Moro, ex difensore dell'Inter negli anni 70 ed ex osservatore nerazzurro anche negli anni di Mourinho, è intervento nel pomeriggio ai microfoni di Rete Sport, per raccontare la sua esperienza a contatto di gomito con lo Special One: "Ho lavorato con lui e i suoi collaboratori, andavo in giro a vedere le partite delle squadre che l'Inter poi avrebbe affrontato di lì a poche settimane. Eravamo in tre, io, Bedin e Franco Fontana che operavamo con gli stretti collaboratori di Mou, allenatori di altissimo profilo, delle relazioni che permettevano a Mourinho di capire meglio come affrontare le squadre. Il lusitano è un allenatore che non lascia nulla al caso, penso sia un grande ritorno in Italia e un grande acquisto per la Roma"

"Sono convinto che stia studiando la Roma già da settimane, che abbia visto tutte le partite dei giallorossi di quest'anno e avrà già le sue idee precise in testa in vista della prossima stagione. Con Mourinho era un esame continuo - prosegue Moro - quando andavo il mercoledì ad Appiano, il suo staff mi teneva un'ora e mezza e mi chiedevano ogni particolare delle squadre avversarie, dalla fase difensiva, alla costruzione a centrocampo, fino allo sviluppo della fase offensiva, servivano pagine e pagine di relazione affinché Mourinho potesse cogliere ogni singolo aspetto delle squadre avversarie. E' un maniaco della strategia e dello studio dei punti di forza e dei punti deboli degli avversari. 12-13 anni fa questo lavoro si faceva sul campo con maggiore solerzia, oggi con la tecnologia è possibile visionare le squadre a distanza"

"Mourinho è un rivoluzionario come lo è stato Sacchi in precedenza e lo stesso Guardiola in epoca recente. E' un tecnico dotato di una fortissima personalità, di una grande conoscenza del calcio, la sua forza è quella di saper trasferire le sue idee al gruppo, di entrare nella testa dei calciatori" ha concluso Moro.