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Sebe (O Jogo): “Inter più forte dell’anno scorso. Al Benfica va bene un pareggio”

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Il giornalista portoghese aiuta a leggere la prospettiva e il morale della squadra di Schmidt prima della gara di stasera
Daniele Vitiello Redattore/inviato 

Poche ore al calcio d'inizio di Inter-Benfica. Ai microfoni di TMW, il giornalista di O Jogo Francisco Sebe ci racconta l'inizio di stagione della formazione di Roger Schmidt: "Il Benfica è partito nel migliore dei modi, vincendo la Supercoppa contro il Porto. Poi ha perso in modo sorprendente contro il Boavista, che è stata finora la squadra rivelazione del campionato portoghese. Ma si sono rapidamente ripresi, con quella sconfitta casalinga contro il Salisburgo che è stata un'eccezione.

Si è trattato di una partita con circostanze speciali: l'inizio del Benfica non è stato buono, il Salisburgo ne ha approfittato e poi António Silva è stato espulso. Nel frattempo, hanno battuto di nuovo il Porto, questa volta in casa, ma c'è qualcosa di leggermente diverso rispetto alla scorsa stagione: il calcio che giocano finora non è stato altrettanto attraente e sicuro. Infatti, alcuni dei risultati sono stati altalenanti a causa di una certa incapacità a mantenere una prestazione sempre dello stesso livello".


Torniamo alla sconfitta col Salisburgo: come si spiega e quanto voglia avrà il Benfica di riscattarsi?

"Per una squadra il cui obiettivo dichiarato è raggiungere almeno gli ottavi di finale, questa partita contro l'Inter ha assunto un'importanza aggiuntiva. Col Salisburgo non è andata bene ed è stata un po' un colpo al cuore, perché i tifosi, anche se non si aspettavano una vittoria facile, pensavano comunque di vincere. Una vittoria a Milano sarebbe il risultato ideale, ma essendo la seconda giornata del girone, contro una squadra dell'Inter in forma e a San Siro, un pareggio non sarebbe così male. Bisogna sempre considerare che ci sono ancora quattro partite da giocare dopo questa".

La vittoria su Porto darà ai ragazzi di Schmidt più fiducia nell'affrontare l'Inter?

"Logicamente. Una vittoria su un avversario diretto è sempre un importante stimolo per la fiducia. Ma stiamo parlando di competizioni diverse e avversari diversi, che giocano in modi diversi. Sono sicuro che Schmidt avrà rimesso i giocatori con i piedi per terra e li avrà avvertiti del grande pericolo che rappresenta l'Inter".

In che modo il Benfica è cambiato durante l'estate? Quali sono i suoi punti di forza e debolezza?

"La firma di Di María è stata il punto forte del mercato estivo del Benfica. Un giocatore molto amato dai tifosi, che finora è apparso in grande forma, continuando a dimostrare di poter essere un fattore. D'altra parte, il Benfica ha anche perso due giocatori chiave come Grimaldo e Gonçalo Ramos. Finora, i loro sostituti non sono stati perfetti. Jurásek, arrivato dallo Slavia Praga, deve ancora convincere e Schmidt si è persino affidato di più a Aursnes come terzino sinistro.

Per quanto riguarda Ramos, era un attaccante realizzatore con istinto e, anche se Petar Musa ha segnato quattro gol in otto partite, non offre la stessa fluidità lì davanti. L'ex viola Arthur Cabral sembra ancora essere in fase di adattamento al nuovo ambiente. In porta, Vlachodimos se ne è andato e Trubin, che secondo diverse indiscrezioni era vicino a unirsi all'Inter, è arrivato. Nonostante qualche iniziale perplessità, credo che la squadra stia meglio con l'ucraino. Nel complesso, però, la difesa non sembra essere altrettanto solida rispetto alla scorsa stagione".

Considerando le statistiche, sembra che Di Maria sia tornato alla sua migliore forma dopo una stagione difficile in Italia…

"Senza dubbio. Si è dimostrato un vero rinforzo e, finora, non ha avuto problemi fisici. Se mantiene questa forma, continuerà a essere un problema serio per i suoi avversari".

Pensi che Schmidt userà gli scontri dell'anno scorso con l'Inter come lezione per questa stagione?

"Io credo di sì. L'Inter non ha cambiato il proprio allenatore e, anche se ha registrato alcune entrate ed uscite, la matrice di gioco rimane la stessa. Tuttavia, c'è un po' di cautela, perché la squadra di Inzaghi sembra essere migliore ora rispetto quando ha affrontato il Benfica. Poi, ogni partita ha la sua storia e Schmidt avrà avvertito la squadra degli errori commessi nella scorsa stagione".

Credi che cercherà qualcosa di speciale per fermare Lautaro?

"Non credo. Il Benfica non avrà più António Silva (espulso contro il Salisburgo, ndr), quindi la coppia centrale sarà formata da Otamendi e Morato. Cambiare il sistema implicherebbe un altro cambiamento rispetto all'allineamento abituale. Inoltre, prestare particolare attenzione a Lautaro, che è stato impressionante, potrebbe significare lasciare giocatori come Thuram o Barella liberi. Il Benfica dovrebbe rimanere fedele al proprio stile di gioco, così come al sistema. Soprattutto perché Schmidt ha già dimostrato di non abbandonare facilmente il suo solito modulo 4-2-3-1".

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