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Silvagni: “Inzaghi come Conte, è un martello. Guai a farlo arrabbiare! Una volta… “

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Lorenzo Silvagni, ex difensore della Primavera della Lazio, racconta e ricorda Simone Inzaghi

Gianni Pampinella

Lorenzo Silvagni racconta e ricorda Simone Inzaghi. Il difensore, che nella Primavera della Lazio è stato allenato dal nuovo tecnico dell'Inter, ricorda così quei giorni alla Lazio: "Il suo ciclo a Roma era finito. Ai nerazzurri può solo migliorare. In più, è proprio come Conte", dice alla Gazzetta dello Sport.

Trova somiglianze?

"Moltissime. Al di là del modulo, sono due comandanti. Due combattenti mai sazi. Con noi era un martello".

Guai a farlo arrabbiare, quindi.

"Scherza? Meglio di no. Ricordo una partita con gli Allievi Regionali, sono passati 10 anni ma è ancora lì, marchiata a fuoco. Siamo sotto 3-1 a pochi minuti dall’intervallo e Simone impazzisce, si sbraccia, così la giacca si rompe a metà sulla schiena. Negli spogliatoi ci fa un’altra ramanzina urlando più di quanto visto in campo, e poi ci dice. 'Ora uscite, vincete e poi ripagatemi la giacca'. Andrà proprio così: 4-3 per noi".

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Come lo vede ai nerazzurri?

"Saprà gestire la sfida. Non è uno che ha paura, anzi. È ambizioso, di carattere, ce lo vedo. In più il modulo è rodato".

Ricorda il primo suo allenamento?

"E chi se lo scorda. Prima del ritiro di Rivisondoli ci allenammo sei o sette volte per farci conoscere da lui. Era un po’ impacciato, le sedute erano quasi sempre uguali con pochi ‘giochini’ tattici, ma ci sta. Ricordo il pallone sempre al centro della scena però, quello sì, e una passione fuori dal comune. Seguiva tutto. Quando gli attaccanti sbagliavano un movimento lui fermava il gioco e faceva vedere a tutti come fare".

Insomma, tiferà sempre per lui.

"Non potrei fare altrimenti. Inzaghi è questo. Mentalità, carattere, approccio, passione. Conte è un Simone all’ennesima potenza".

(Gazzetta dello Sport)

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