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Stankovic: “Mourinho? Ha tirato fuori qualcosa che non sapevo neanche di avere”

Fabio Alampi

Il tecnico della Sampdoria ed ex centrocampista dell'Inter ricorda il suo legame speciale con il tecnico portoghese

Dejan Stankovic, tecnico della Sampdoria ed ex centrocampista dell'Inter, ha parlato ai microfoni di DAZN a pochi giorni dalla sfida contro i nerazzurri di Simone Inzaghi: "Ero un generoso, che stava bene in qualsiasi ruolo in cui mi mettevano. Da bambino giocavo centravanti, poi mi hanno messo a fare il libero. Ero un generoso, con piedi discreti ma testa tosta e polmoni importanti, non avevo paura. Con Mourinho sono riuscito a dare un altro 20-30%. Come? Non lo so. Lui è riuscito a tiurarmelo fuori, schiacciando i tasti giusti, svegliando qualcosa dentro di me che forse non sapevo neanche di avere.

I miei gol? Dichiaravo i miei tiri. Alla Stella Rossa mi hanno insegnato a calciare in un certo modo, e poi è diventato un marchio di fabbrica. Già quando partiva il tiro sapevo se andava in porta o meno. Il gol da centrocampo contro il Genoa? Ho sfruttato il rinvio errato di Amelia. C'è un'immagine da dietro dove si vede Maicon che fa il mio stesso movimento. Contro il Genoa non eravamo in difficoltà come quando giocavamo contro la Sampdoria, storicamente aveva qualcosa di importante per me, c'erano stati Boskov, Mancini, Vialli, Mihajlovic, Jugovic: c'era la cultura della Serbia.

Ho sempre parlato con Sinisa, di tutto, era il mio punto di riferimento: mi bastavano poche parole, mi dava consigli, mi tirava le orecchie quando sbagliavo, come faceva un fratello. Il dolore immenso è quello della sua famiglia, prego tutte le notti Dio per dar loro la forza di andare avanti. Io mi tengo tutto dentro, sono fiero di aver fatto parte della sua vita e che lui sapeva quanto lo rispettavo e quanto gli volevo bene. Mi diceva: "Mai pentirti di quello che hai fatto, ma di quello che non hai fatto". Una frase da usare nella vita come nel calcio. Non ero preparato a smettere. Il primo anno è stato difficile, mi mancava tutto. Le vacanze prolungate mi piacevano, ma a settembre... Cosa faccio?".