Intervenuto ai microfoni de Il Giorno, Renzo Ulivieri, presidente dell'Associazione Italiana Allenatori, ha parlato così del futuro del campionato italiano dopo l'emergenza Coronavirus.
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Assoallenatori, Ulivieri: “Noi disponibili a ricominciare. Cerchiamo di finire il campionato”
Le parole del presidente dell'Associazione Italiana Allenatori
Ulivieri, da presidente dell'Associazione Italiana Allenatori, che si fa? Il campionato ricomincia o no?
«Le dico tranquillamente qual è la nostra posizione. E' ovvio e giusto salvaguardare la sicurezza del mondo del calcio, rispettare i canoni che ci sono e ci dovranno essere per ripartire, ok?
Detto questo...».
Che cosa?
«Noi diamo la nostra disponibilità a ricominciare. Siamo chiari: se oggi le autorità che gestiscono l'emergenza sanitaria o magari il Governo, ci dicessero che c'è bisogno del nostro lavoro, di riaccendere il mondo del calcio, anche per una questione psicologica o sociale... beh, è il nostro lavoro e quindi, lo ripeto, piena disponibilità a tornare a lavoro».
Una stagione spinta troppo in avanti non rovinerebbe anche l'inizio della prossima?
«Ho un pensiero personale su questo. Leggo che, dopo Pasqua, potrebbe ripartire qualcosa... Dunque: se magari si faranno tornare in fabbrica alcune categorie di lavoratori, davvero il calcio non sarebbe in grado di ricominciare a muoversi? Io dico di sì. In sicurezza, ovvio, ma se qualcuno presto tornerà a lavorare, noi abbiamo l' obbligo di mandare un messaggio di disponibilità a fare lo stesso. Siamo una categoria privilegiata, è bene ricordarselo e dare l'esempio è un qualcosa che ci viene naturale».
«E' tutto molto complicato, ma nessuno ha voluto perdere tempo. Si sono, ci siamo, inventati cose di ogni tipo per guidare i ragazzi e nel mio caso le ragazze del Pontedera, la squadra che alleno, in serie C».
Torniamo al campionato che un giorno è pronto a partire e il giorno dopo no: lei da che parte sta?
«Io non ho dubbi e l'ho detto anche in altre occasioni. Spero davvero si possa finire la stagione, anche sforando giorni dei mesi che verranno. Anche giocando un giorno sì e uno no. Sì, cerchiamo di finirlo».
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