Il lavoro di Antonio Conte all'Inter è sotto gli occhi di tutti. La squadra nerazzurra ha tenuto vivo il sogno scudetto fino a marzo e l'obiettivo di inizio stagione non era di certo il tricolore. La svolta rispetto agli anni passati c'è stata, ora bisogna lavorare per costruire un futuro vincente.
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CorSera – Nasce la prima Inter di Conte e Marotta: mercato di lusso. Chi lo paragona a Spalletti…
Il lavoro del tecnico all'Inter è stato già importante, i nerazzurri hanno ridotto il gap con il vertice. Servirà un altro step per vincere
"L’Inter di Antonio Conte non ha nulla da spartire con la vecchia di Spalletti. Un anno dopo è un’altra squadra. L’eliminazione dalla Coppa Italia ha aperto un sommario processo all’ex c.t. In fondo cos’è cambiato da una stagione all’altra? La risposta è semplice: le analogie finiscono all’esclusione dalla Champions, consumata nella fase a gironi come l’anno prima. Il resto è un altro mondo: gioco, valorizzazione della rosa, risultati, continuità. Conte non partiva con l’obbligo di vincere il campionato, ma per tentare di contenderlo alla Juventus. Ci è riuscito fino a marzo. La ripartenza con l’eliminazione dalla Coppa Italia ha fatto malissimo al tecnico e a Marotta convinti, vista l’ottima condizione fisica della squadra, di poter battere una Juventus appesantita in finale.
L’anno non è stato perso, peraltro è ancora da concludere. L’Inter ha stravolto se stessa e costruito qualcosa di non precario. I 12 milioni di ingaggio di Conte non autorizzano la facile equazione: ho preso un allenatore vincente e allora vincerò. I nerazzurri non hanno (ancora) la rosa per arrivare così in alto. L’anno passato l’Inter chiuse a 21 punti dalla Juve, acciuffò la qualificazione Champions all’ultimo turno battendo a fatica l’Empoli. Ora il distacco dai bianconeri è potenzialmente di 6 punti se i nerazzurri dovessero aggiudicarsi il recupero con la Samp. Parlare ancora di scudetto è una bestemmia, il calendario però è in discesa e gli scontri diretti, in cui la formazione ha tanto sofferto e perso, sono finiti", spiega il Corriere della Sera.
FUTURO - "Il vero problema dell’Inter semmai è il futuro prossimo. La nuova stagione non potrà più essere di assestamento e costruzione, dovrà per forza mettere in bacheca qualcosa. Sarà la prima Inter pienamente plasmata da Marotta e Conte, liberi di agire senza le scorie del passato (Icardi, Perisic, Nainggolan). Servirà un mercato di lusso, giocatori pronti per il salto di qualità e con la cessione da 100 milioni di Lautaro i soldi non mancheranno. Allora non varrà più neppure il teorema di Spalletti: si dovrà tornare a vincere qualcosa per evitare il fallimento", aggiunge il quotidiano.
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