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Inzaghi: “Qualcuno avrebbe potuto mollare, ragazzi straordinari. Io criticato da gente…”

Marco Macca Redattore 

Serviva fare punti per chiudere definitivamente il discorso Champions League e per proiettarsi con la giusta serenità alla finale di Champions

Serviva fare punti per chiudere definitivamente il discorso Champions League e per proiettarsi con la giusta serenità alla finale di Champions League contro il Manchester City.

E la sua Inter ha risposto nella maniera migliore, tornando a casa con una vittoria convincente contro un avversario ostico come l'Atalanta. Ai microfoni di DAZN, Simone Inzaghi ha mostrato tutta la sua soddisfazione:

"Cosa c'era nella corsa dopo il terzo gol? Mi sono voluto complimentare, perché alleno ragazzi straordinari. Non dimentichiamo che 48 ore fa eravamo in campo. Sapevamo quanto contasse questa partita per la nostra società, abbiamo preparato bene la partita contro una squadra forte. Hanno tirato fuori delle energie che non credevo avessero, considerata la partita di mercoledì. Abbiamo praticamente fatto solo sedute video. Bravi a tutti. Lukaku o Dzeko a Istanbul? Deciderò in base alle sensazioni del momento, ma non solo. Uno può avere un'idea, ma può cambiare tutto da un momento all'altro. Speriamo di recuperare gli infortunati almeno per Istanbul".

"Venivamo da 17 partite in 53 giorni, in due mesi abbiamo praticamente fatto un girone. Dopo aver vinto un trofeo nemmeno tre giorni fa, temevo tanto questa partita. Sappiamo cosa vuol dire arrivare fra le prime quattro per questa società, ma è giusto così per l'Inter. Se si lavora insieme, si vincono trofei e si arriva in finale di Champions. Abbiamo attraversato un momento difficile, in cui qualcuno avrebbe potuto mollare, sarebbe stato più semplice. Ma sono stati tutti uniti e hanno lavorato al meglio, facilitando il lavoro del mio staff. Abbiamo perso solo una partita di recente, e probabilmente solo perché in inferiorità numerica. Sono sereno, come sempre, cerco di lavorare e di ascoltare poco, così come i miei ragazzi. E' giusto criticarmi quando c'è qualcosa che non va. Ma non da persone spinte o fatte, da persone che sanno di calcio ma questo mi ha dato stimolo per dare di più. Ai ragazzi ho detto di non ascoltare, ma di mettere in bacheca dei trofei".


(Fonte: DAZN)