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le rivali

Suarez, l’esame farsa frase per frase: “Bambino pena su quaderno. Fare bercue con amici”

Redazione1908

Lo svolgimento della prova di italiano del calciatore uruguaiano, dall’inizio alla fine. Tra domande concordate e verbi all'infinito

L'esame farsa di Luis Suarez. Parola per parola. E' emerso il dettaglio della prova di italiano sostenuta dal giocatore, promesso sposo della Juventus, all'Università per Stranieri di Perugia. Una prova assolutamente grottesca.

Il quotidiano Repubblica riporta il testo dell'esame farsa su cui indaga la Procura.

Prima parte

Rocca (l'esaminatore): Eccoci qua. Allora, possiamo iniziare con l’esame, intanto se ci parli un po’ di lei, se si può presentare.

Suarez: Io mi chiamo Luis, sono nato in Salto, Uruguay. Quando avevo 7 anni, poi (incomprensibile) da Uruguay. Sono sposato con mia moglie da 10 anni. Ho 3 figli, una bambina di 10 anni. Io avevo in Barcelon… Barcellona, da 6 anni! Io sono calciatore, professionista…

Rini: Abbiamo sentito, ahahaha.

Suarez: A 15 anni cominciare a…

Rini: …a giocare

Suarez: A giocare! Calcio. Nazionale Uruguay, poi all’Ajax, Olanda, poi al Liverpool. Poi, poi al Liverpool.

Rocca: E nel tempo libero che cosa ti piace fare?

Suarez: Mi piace tanto stare con la mia famiglia, nel tempo libero gioco alla Play Station, con miei figli. Dopo piace molto (incomprensibile) in Uruguay fare bercue, con i miei amici! Con mia famiglia. Stare insieme.

Seconda parte

Rocca: Allora, qui hai 4 immagini, ne può scegliere due, quelle che vuole. Se ce le può descrivere per favore.

Suarez: Questa! Ci sono due persone, una mamma e un bambino. Mamma aiuta aaa, poi aiuta…

Rocca: A fare i compiti.

Rocca: Va bene, benissimo! Un’altra immagine.

Suarez: Ci sono quattro persone. Papà, mamà e bambino e bambine, a fare cibo.

Rocca: Benissimo!

Suarez: Il supermercato, la spesa.

Rini: La spesa, sì sì.

Suarez: A mangiare, il bambino porta cocummella.

Rini: Cocomeri, ahahahha.

Suarez: Sì, sì. Peperoni eee…

Rocca: Frutta e verdura.

Suarez: Frutta e verdura! Poi carrello. Mocio…molto (incomprensibile) molto felice i bambini.

Terza parte

Rocca: Senti, ormai è un po’ che vivi qui in Italia, qui a Perugia, siamo vicini di casa, come ti trovi, come stai qui a Perugia?

Suarez: Bene, molto contento. Famiglia molto felice, bambino scuola, ma poco preoccupato.

Rocca: Preoccupato? Perché?

Suarez: Porché non ho molto tempo qua a stare in famiglia, giocare alla Play Station, figli, fare una cosa con mia moglie. Torno, torno il pomeriggio, alle 3, sono un po’ preoccupato.

Rocca: Hai troppi impegni, torni stanco dal lavoro. Eee, forse dovresti andare a vedere qualche posto bello, con la tua famiglia, passare una gita…

Suarez: Va bene, buona idea, io parlare con mia moglie e (incomprensibile).

Rocca: Sì, chiedere.

Suarez: Chiedere a lui qualche…

Rocca: Qualche posto?

Suarez: Sì.

Rocca: Allora, vicino Perugia, una città molto famosa, non troppo grande, Assisi. Assisi famosa per San Francesco, per la cattedrale, potresti passare una bella giornata o domenica ad Assisi.

Rocca: Questa gita.

Suarez: Questa gita.

Rocca: Va bene, che dici può bastare?

Rini: Può bastare.

Rocca: In questi giorni, mmm.

Suarez: Molta pressione, molta pressioni.

Rocca: Eh sì sì, immagino.

Rini: Già sei stato abbastanza fortunato, perché solo l’orale… se no sarebbe stato un po’ più difficile.

Rocca: Sì però credo che nei prossimi mesi lei segua delle lezioni di italiano, no? Dovrà studiare italiano!

Suarez: Sì sì sì.

Rocca: Anche per capire meglio i compagni e vivere…

Suarez: Anche per cercare lavoro. Allora in Barcellona il giocatore, il giocatore o calciatore…

Rocca: Sono uguali.

Suarez: Calciatore parlare italiano, della Juventus, Pjanic.

Rocca e Rini: Ah, Pjanic, Pjanic.

Suarez: Parlare italiano.