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Playoff e playout in A? Gravina: “Decideremo a giugno. Procederemo con questo format se…”

Marco Macca

Così il presidente FIGC sulla possibilità playoff in Serie A

Si discute molto della possibilità che, in caso di nuovo stop, il campionato possa essere portato a termine attraverso un cambio di format, che preveda la disputa di playoff e playout. Sull'argomento, intervistato da Repubblica, è intervenuto anche il presidente della FIGC, Grabiele Gravina, che ha dichiarato:

RIPRESA - "La Lega Serie A ha indicato il 13 giugno come data per la ripresa. Aspettiamo l’incontro con il Ministro Spadafora il 28 maggio per capire se e quando potremo fissare una data che in tanti aspettano: i tifosi, gli addetti ai lavori e le decine di migliaia di lavoratori dell’indotto che vedono i propri posti di lavoro a rischio".

RESPONSABILITA' - "Il mondo del calcio ha una responsabilità verso il Paese e verso il governo: non si possono chiedere interventi pubblici e poi minacciare di non voler giocare. I lavoratori di altri settori sono nelle stesse condizioni, perché i calciatori dovrebbero avere aiuti ulteriori? Ho proposto di istituire un fondo di solidarietà per i dilettanti e i professionisti con i redditi più bassi. Disponibilità massima".

PLAYOFF - "Se le condizioni sanitarie lo consentiranno, i campionati devono essere portati a termine regolarmente, altrimenti procederemo a introdurre play-off e play-out con la partecipazione di tutti i club divisi per fasce di classifica. Solo come ultima istanza, se non sarà possibile riprendere, potremmo individuare un criterio oggettivo per la definizione delle graduatorie, seguendo un algoritmo, ma sempre con promozioni e retrocessioni. Decideremo tutto nella prima settimana di giugno".

NUOVO FORMAT - "Il 1° settembre non parte un nuovo campionato, ma solo la nuova stagione. Faremo delle riflessioni, sia sulla data di inizio del nuovo torneo sia sul format futuro. Non dico di più ma può esserci una modalità diversa per consentire un campionato più avvincente e meno carico di impegni".

(Fonte. Repubblica)