Dopo essere venuti in contatto con Rugani della Juve, primo positivo al Coronavirus della Serie A, i calciatori dell'Inter sono rimasti in quarantena preventiva a casa per 14 giorni. Scaduto questo periodo, alcuni giocatori della rosa nerazzurra hanno deciso di lasciare l'Italia per raggiungere le loro famiglie nei propri Paesi d'origine. Ora l'Inter è pronta a richiamare questi giocatori, il club ragiona su una possibile ripresa dell'attività. "Lukaku e compagni torneranno in Italia a metà della prossima settimana, qualche giorno prima di Pasqua, consapevoli che per loro - come da disposizioni governative - al rientro nel nostro Paese scatterà un’altra quarantena da 14 giorni", spiega La Gazzetta dello Sport.
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L’Inter si cautela: rientro in Italia per i giocatori all’estero. Attesi la prossima settima, nuova quarantena
L'Inter ha chiesto il rientro di quei giocatori che hanno lasciato Milano scaduta la quarantena, al rientro dovranno rimanere in casa altri 14 giorni
"L’Inter ha scelto dunque la via del buon senso. Ha lasciato partire i giocatori ormai una settimana fa, non appena terminato il periodo di isolamento. Ma poi ora la società e l’allenatore devono in qualche modo cautelarsi, su un’ipotetica data di ritorno all’attività agonistica.
Tutto questo anche se il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha detto di voler proporre «di prorogare per tutto aprile il blocco delle competizioni», estendendo la misura agli allenamenti. Lo sanno bene all’Inter: all’interno del club, a tutti i livelli, non c’è poi grande convinzione che ci sia lo spazio per finire questa stagione. Ma allo stesso tempo la società nerazzurra preferisce far rientrare i calciatori a Milano, anche per non correre rischi futuri. Nessuno può sapere con certezza quale sarà l’evoluzione del virus nel resto del mondo e dunque le possibili decisioni governative dei singoli Paesi nei quali sono ora sette calciatori nerazzurri", aggiunge il quotidiano.
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