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Lukaku, un trio di lusso e le due sfide verità: Inter, brividi scudetto. E l’arma in più…

Alessandro De Felice

Il focus de' La Gazzetta dello Sport sui nerazzurri

Inverno ad alta quota per l'Inter di Antonio Conte. "Brividi scudetto" titola La Gazzetta dello Sport, che mette a confronto la squadra nerazzurra e il Milan. Il club di viale della Liberazione ha chiuso un'annata storica con 73 punti, 79 gol realizzati con 19 giocatori diversi e 11 partite senza subire reti. Un record per quanto riguarda le realizzazioni. Ora Conte si gode Hakimi ed è atteso da una doppia sfida da brividi: Roma e Juventus.

Dai gol di Lukaku al trio di lusso, fino all'arma in più, andiamo a scoprire le certezze dell'Inter, con un occhio al calendario e alla doppia sfida verità.

Attacco

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"Non c’è mai stata un’Inter così. Così vorace sotto porta, tanto prolifica alla voce «gol». Il colpo di testa di Skriniar al Bentegodi è la rete numero 108 di questo 2020 strambo per tutti, interisti compresi: i nerazzurri hanno eguagliato in un singolo anno solare il record di marcature in tutte le competizioni. Ci si era arrampicati a questa altezza solo nel lontano 1961 e nel 2007, anno I post Calciopoli: difficile dare risposta migliore a chi accusa questa squadra di troppa speculazione. L’Inter a volte sarà pure un po’ attendista, ma sa come far male. Questa fabbrica da gol è il primo strumento per operare un sorpasso scudetto e non nasce certo per caso: da quando è arrivato a Milano, Antonio Conte ha costruito un meccanismo più raffinato di quanto si pensi. Lukaku è il sole attorno a cui girano tutti i pianeti, ma ci sono diversi modi per arrivare alla meta. Lautaro, si sa, è l’anima gemella del belga, ma in questo 2020-2021 l’altro attaccante aggiunto sprinta da destra: Hakimi con le sue quattro reti è molto di più di un semplice esterno. Alla fine Conte ha portato a segnare dieci giocatori, in mezzo ai quali si scoprono curiosità inattese: D’Ambrosio, già a quota 3, segna un gol ogni 127’, neanche fosse Romelu. Ma niente è casuale nel sistema iper-organizzato di Conte: la squadra si sta attrezzando per sfruttare tutto il carico di forza fisica in area. All’appello, forse, mancano solo il timbro delle mezzali titolari. Barella ne ha segnato appena uno, proprio nella sua Cagliari, mentre Vidal, il centrocampista più abituato alle esultanze, è ancora a digiuno. Nel 2021 Conte deve subito raddrizzare la mira al suo pupillo".

Difesa

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"Tutti, perfino re Lukaku ha diritto a un po’ di riposo. Anche i quattro polmoni di Barella rifiatano. Ma quei tre no, non sono autorizzati. Questa nuova Inter versione campionato, solida e cinica, sta costruendo le sue fortune su un unico, intoccabile trio di difesa: Skriniar-De Vrij-Bastoni titolari nelle ultime 8 consecutive e questa classifica sorridente è una diretta conseguenza. Stanno raggiungendo un grado di intesa che può consentire paragoni arditi: questa nuova SDB è la risposta nerazzurra alla mitologica BBC, la difesa brevettata da Conte alla Juve. Se Skriniar ha ormai mandato a memoria i movimenti della difesa a tre, Bastoni cresce in sicurezza e personalità. In mezzo De Vrij, fresco centenario per presenze nerazzurre, fa la parte del veterano. Insieme fanno dimenticare la grandinata di gol subiti all’inizio e perfino quell’incubo di ottobre chiamato Kolarov".

Calendario

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"Un attimo prima che contro la Lazio quel diavolo di Theo mettesse la zucca e ritrovasse la testa (della classifica), l’Inter pensava di aver completato la missione: il sorpasso al cugino capolista entro fine anno era l’obiettivo non troppo nascosto. La vittoria del Milan coi biancocelesti ha cambiato i piani sul più bello, ma non ha intaccato la fiducia: l’Inter ha trovato un equilibrio che può servire per ritrovare, prima o poi, l’agognato primo posto. Difesa blindata più cinismo: gli scudetti, in fondo, si cuciono al petto così. Ora, dopo 7 vittorie di fila, il calendario offre a Conte due avversari in apparenza morbidi (Crotone in casa il 3 e Samp a Marassi per la Befana) prima delle supersfide di fine andata: Roma all’Olimpico e Juve a San Siro sono gli ostacoli più duri. Se l’Inter li superasse, allora la parola tabù -scudetto - non potrà essere più proibita".

L'arma in più

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"Il Marrakech Express può partire in ritardo, ma arriva sempre a destinazione. Achraf Hakimi, nato in Spagna ma con cuore e passaporto in Marocco, potrà metterci un po’ prima di carburare, ma quando riesce a sgasare non lo prendi più. Questi primi mesi italiani dell’ex Borussia Dortmund hanno confermato una legge di natura: inutile sfidare Achraf sullo scatto, arriverà per primo lui sulla palla. Il risultato è che il marocchino è l’unico giocatore della storia che al primo anno di A, a questo punto del cammino, ha già segnato quattro gol e distribuito cinque assist. Se c’è un’arma non convenzionale da usare contro ogni avversario, quella è proprio Hakimi: «E’ nato per giocare a cinque», dice di lui Antonio Conte che, non a caso, sta cucendo il vestito migliore per il proprio talento all’interno del suo 3-5-2. Skriniar gli copre le spalle, lui carica in libertà verso la porta. Tra l’altro, Achraf sente parecchio il derby “personale”: gli sconquassi del suo ex compagno e amico Theo sull’altra riva del Naviglio non possono non lasciare il segno. Per questo il Marrakech Express non può abbassare la velocità, almeno finché non arriverà alla stazione scudetto".