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Sacchi: “Inzaghi un po’ troppo legato ai vecchi canoni del calcio italiano, dimostri coraggio”

Del rinnovo fino al 2025 di Inzaghi con l'Inter e della fiducia mostrata dal club nerazzurro al tecnico ha parlato l'ex tecnico Arrigo Sacchi

Del rinnovo fino al 2025 di Inzaghi con l'Inter e della fiducia mostrata dal club nerazzurro al tecnico ha parlato l'ex tecnico Arrigo Sacchi a La Gazzetta dello Sport:

Simone Inzaghi si legherà all’Inter fino al 2025 e questa è una grande dimostrazione di fiducia da parte della società che crede nel suo allenatore e lancia un chiaro segnale a tutto il gruppo. Nella scorsa stagione i nerazzurri hanno vinto la Supercoppa di Lega, la Coppa Italia e sono arrivati in finale di Champions League. Un percorso positivo cui, tuttavia, è mancata la continuità in campionato. Troppi passi falsi contro squadre di medio o basso livello, a segnalare quindi un problema che va affrontato e risolto: è ciò che il club ha chiesto a Inzaghi. Ha dato prove di bravura nelle corse di un giorno, come si direbbe se si parlasse di ciclismo, ma ora deve far vedere di possedere le qualità necessarie per giungere in fondo a una corsa a tappe come il Giro d’Italia o il Tour de France.

Inzaghi è un bravissimo allenatore ed è una bravissima persona. Forse è un po’ troppo legato ai vecchi canoni del calcio italiano, e in questo senso deve probabilmente fare un salto di qualità. È ciò che si aspetta l’Inter da lui. Non si tratta soltanto di schemi e di moduli, ma di mentalità. Il calcio, al giorno d’oggi, per essere divertente, attrattivo e vincente, deve innanzitutto essere coraggioso. Ecco, la squadra di Simone deve far vedere questo coraggio, deve diventare padrona del gioco e del campo, deve essere aggressiva e non deve mai mostrarsi timorosa di fronte all’avversario. Questo è un percorso di crescita fondamentale per raggiungere altissimi livelli.

Dico sempre che il rischio è alla base di ogni avventura. Se non si rischia, cioè se non si investe sulle proprie conoscenze, si finisce per cadere nella routine e, di conseguenza, nel passato. È ciò che l’Inter deve assolutamente evitare e siccome Inzaghi è un ragazzo intelligente sono certo che abbia capito questa lezione. Quando segni un gol, è il momento di attaccare ancora, perché l’avversario è alle corde, e cercare il raddoppio per mettere in cassaforte il risultato. Altro che pensare a difendere il golletto! Se ti metti là dietro, ti porti il nemico in casa e prima o dopo succede qualcosa di spiacevole. In questi dettagli Simone deve migliorare, e poi deve credere ancora di più in se stesso e nelle proprie idee.


Logico che il club pretenda da Inzaghi maggiore continuità in campionato perché in lui individua il capo dell’area tecnica: spetta a lui trasmettere il messaggio ai suoi ragazzi. E a questo proposito, a mio avviso, è corretto fare una riflessione: quando si acquistano i giocatori, bisogna fare attenzione a non guardare soltanto le qualità tecniche. Ho sempre sostenuto, e sempre sosterrò, che i piedi si accomodano, ma cambiare la testa è molto più difficile. Ecco, quindi, che nel momento della scelta l’allenatore, Inzaghi in questo caso, dovrà dare indicazioni precise. Badi sì alle doti tecniche e a quelle atletiche, ma osservi anche le qualità morali, la disponibilità al lavoro e al sacrificio, il temperamento, la personalità.