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Balotelli: “Ibrahimovic? Diceva che ero troppo scarso. Poi andò da Raiola e gli disse…”

La rivelazione dell'ex attaccante dell'Inter

Marco Macca

Nel corso di una diretta Instagram con Fabio Cannavaro, Mario Balotelli, ex attaccante dell'Inter, ha toccato tanti temi, tra passato e futuro, non senza qualche retroscena di mercato:

IBRAHIMOVIC - "Quando ero ragazzino io lo guardavo e lui mi diceva che non mi sarei mai allenato in prima squadra. Mi diceva che ero troppo scarso, di lasciar stare il calcio. Poi però è andato da Mino Raiola dicendogli di prendermi perché ero più forte di lui".

NIZZA - "L’esperienza in Francia con Vieira? Ho fatto due anni con Favre che è particolare, ma è un bravissimo allenatore, una bravissima persona. Sono stato benissimo con lui a livello tattico, tecnico personale. Nulla da dire. Poi è arrivato Patrick e boh… Aveva le sue idee che, dico la verità, non erano le mie. Non era il modo in cui io mi trovo bene in campo. Non mi chiamo né Ronaldo né Messi, quindi non pretendo niente, ma se si vuole che aiuti la squadra bisogna mettermi nelle condizioni di farlo".

MANCINI - "Con lui ho un rapporto speciale. Sono contento se ritiene di non dovermi convocare in nazionale perché so che si mi dovesse convocare, non lo farebbe per farmi stare in panchina. È giusto che chiami chi merita di più. Il giorno che meriterò io, sarò là e giocherò".

ATTEGGIAMENTO - "A volte sembra che io non abbia voglia in campo, ma non è così. Ho una voglia folle di giocare. Mi piace prendere la palla e saltare l'uomo".

SAN SIRO - "Per me San Siro è lo stadio più bello del mondo. Ce ne sono altri belli, come il Camp Nou, ma è troppo grande e lì ti perdi. Per me il derby di San Siro è unico. A livello di emozioni, quella partita è incredibile.

FUTURO DA ALLENATORE? - "Io allenatore? A parte che avrei problemi organizzativi, ma soprattutto a livello caratteriale. Se trovo un ragazzo educato, diventa un figlio per me. Altrimenti...".

FUTURO A NAPOLI? - "Io c’ho provato (ad andare al Napoli, ndr). Starei benissimo a Napoli. Farei diventare mia figlia capo ultrà, visto che lei tifa Napoli. Io le canto ‘Brescia, Brescia’, ma lei continua a tifare Napoli. È stata felicissima quando l’ho portata in campo al San Paolo, era ipnotizzata".

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