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Cosa risponderebbe a chi le dovesse dire che gli scudetti sul campo sono 19?
"Mi farei una grande risata e gli direi che sono tutti e 20 meritatissimi. E che avremmo potuto e dovuto vincerne diversi altri... Non mi faccia aggiungere altro. Noi siamo orgogliosi dei nostri scudetti. Dovrebbero solo applaudirci, dopo un campionato del genere".
Quella di Inzaghi è stata l'Inter più bella?
"Di sicuro ci siamo divertiti tanto. Vedo in Lautaro e compagni la stessa convinzione che avevamo noi. Grande rispetto per gli avversari, ma sapevamo che alla fine vincevamo noi".
Un altro tratto comune tra questa e la Grande Inter?
"L'efficacia e la tecnica. Noi andavamo in porta con 3-4 passaggi grazie al lancio di Suarez per Mazzola o Jair. Inzaghi oggi ci arriva con venti passaggi e va in porta con la palla".
Quanto è stato bello vincere lo scudetto nel derby?
"Temevo che ne nascesse una partita bloccata tra paura loro di perdere un'altra volta e la nostra di vincere. Invece è arrivata anche il successo che rende il nostro campionato ancora più straordinario. Sei derby vinti di fila non li dimentica nessuno".
Quanto le ha fatto piacere raggiungere la seconda stella prima del Milan?
"Lo prendo anche come un risarcimento per lo scudetto che abbiamo prestato loro 2 anni fa...".
Da Rivera a Eusebio, lei era il mediano che marcava l'avversario più tecnico. Epoche diverse, ma in chi si rivede dell'Inter di oggi?
"Barella. Lottatore eccezionale, che fa anche gol".
Chi è invece il giocatore simbolo di questo scudetto?
"Lautaro. Ha segnato a raffica quando si pensava che le reti di Lukaku ci sarebbero mancate. E poi il Toro, a differenza dell'altro, è un vero uomo Inter che vive per questa società. Sono contento che sia lui il nostro capitano".
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