L'ex giocatore nerazzurro ha raccontato la sua esperienza all'Inter con la fascia sul braccio
A Skysport si è parlato di capitani. Quelli di una volta, quelli di oggi. E Beppe Bergomi, ospite della puntata, è stato il capitano dell'Inter per anni. «Essere capitani significa esserlo anche fuori dal campo? Si, è una responsabilità anche fuori dal campo. Io non parlavo molto. Ho sempre pensato di dover essere un esempio positivo per far capire ai giovani quando arrivavano, agli stranieri, cosa significa indossare quella maglia perché penso che ogni squadra abbia il suo dna, ognuno diverso», ha detto.
«Bergkamp faceva fatica ad imparare l'italiano e noi uscivamo a quattro, anche con la moglie a cena. E poi la moglie aveva imparato meglio di lui l'italiano. Ho sempre cercato di interpretare il mio ruolo in questo momento: arrivare per primi, andare via per ultimi, andare in società a rappresentare le idee di tutti, essere sempre coerenti. E poi ci sono più capitani in una squadra, o più leadership, come faccio a dire che non erano capitani Matthaus, o Zenga, o Ferri. Berti era un leader», ha concluso l'ex difensore interista.