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Condò sull’Inter: “Conte a Genova è stato laico, ha chiesto aiuto perfino a…”

Matteo Pifferi

L'analisi di Condò sul KO dei nerazzurri

Consueto editoriale di Paolò Condòsu Repubblica. Il giornalista ha così commentato il KO dell'Inter:

"La sconfitta dell’Inter va collegata al risultato di Milan-Juve, ma anche all’ormai consueta vittoria della Roma su una squadra della parte destra della classifica, perché con i tre punti di Crotone un Fonseca sempre più a suo agio si è portato a distanza di aggancio. Domenica a pranzo si gioca infatti Roma-Inter, il duello fra le squadre che hanno fatto meglio dopo la conclusione della fase a gironi delle coppe (15 punti su 18 ciascuna): è un match chiave di questo frizzante finale dell’andata, trait d’union fra le due trasferte della Juve a San Siro. Roma e Inter avevano ieri un problema simile, la necessità di dare un turno di riposo ai due centravanti, che sono anche i loro leader tecnici. Premesso che la Samp è un cliente peggiore del Crotone, le sostituzioni di Lukaku e Dzeko sono andate in direzioni opposte, e opposti risultati hanno portato".

INTER E ROMA - "La Roma ha un centravanti in grado di surrogare tatticamente il bosniaco: Borja Majoral ieri era in vena di delikatessen — una meraviglia il 2° gol — ma attorno a lui la squadra ha girato come un orologio seguendo i soliti meccanismi, a partire da Mkhitaryan e Villar. Dzeko è entrato negli ultimi 5’, giusto per tenere in esercizio i muscoli: il suo giorno di riposo è stato perfetto. A Genova, invece, l’acciaccato Lukaku si è dovuto spendere per mezz’ora abbondante nel tentativo di risalire la corrente. Niente riposo quindi, perché a correre sul fango ci si stanca, e per niente poi, visto il risultato: ma al posto di Conte avremmo fatto lo stesso perché l’Inter in rosa non ha modo di sostituire Lukaku mantenendo lo stesso stile offensivo. Sanchezsa giocare ma non ha nulla a che vedere col belga, e oltre tutto segna poco. Conte a Marassi è stato molto laico, ha chiesto aiuto perfino a Eriksen ricavandone al 94’ un assist al bacio che Bastoni ha ciccato. Così alla fine ha perso la sua seconda partita, piangendo un po’ sul latte versato (il rigore, ma non solo) e un po’ su una rosa nella quale c’è tanto, ma certo non tutto".