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L’Inter prova a dare un senso alla stagione. Eriksen ha declassato Brozovic, Sanchez una matrioska

Andrea Della Sala

Inter secondo dopo la vittoria per 4-0 sulla Spal. Qualche buona giocata dal danese, altra grande prestazione per il cileno

L'Inter ha battuto la Spal e si è ripresa il secondo posto, portandosi a meno sei dalla Juve. Prestazione convincente e Conte sorridente a fine partita.

"Lo scudetto resta un’ipotesi remota, la capolista ha diversi “match ball” a disposizione, viene difficile pensare che li sprechi tutti, e poi gli scontri diretti sono sfavorevoli ai nerazzurri, motivo per cui i punti da recuperare sono sette, non sei. Il salto di classifica però è innegabile. Una settimana fa, dopo il pareggio con il Verona, Antonio Conte era scivolato al quarto posto e ci si interrogava sulla sua incidenza. Oggi, due vittorie e sei punti dopo, l’allenatore si è ripreso il ruolo di anti-Juve. È vero che i successi sono arrivati contro il Torino affannato di questa stagione e contro la Spal a un passo dalla Serie B, ma vincere non è mai semplice in questo calcio d’estate senza tregua. L’Inter può dare un senso compiuto alla sua stagione, se sarà continua in quel che resta del campionato, se non soffrirà più di deficit motivazionali o di applicazione. Prossima fermata l’Olimpico, domenica contro la Roma, un test rilevante", analizza La Gazzetta dello Sport.

ERIKSEN - "A sprazzi attraeva palloni e li smistava. Niente di clamoroso, ma abbastanza per pensare che il giocatore meriti di essere coinvolto e non escluso. L’Eriksen-centrismo ha declassato Brozovic, non più playmaker, ma interno di fatica. Su questa analisi costi-benefici si determinerà il futuro. Eriksen ha avviato le azioni del primo e del terzo gol. È stato abbastanza dentro la partita. Un segnale".

SANCHEZ - "Sanchez è una matrioska, un giocatore che contiene diversi giocatori dentro di sé. Contro la Spal ha spedito in gol Candreva, si è speso nella tessitura di tante trame. Ha un piede nobile, che gli permette moltissimo, e l’ha sfruttato. Si è goduto la soddisfazione del terzo gol, segnato di persona su assist di Biraghi, a sua volta attivato da Eriksen. Ha dimostrato di essere importante perché ha creato differenze. È stato lui, più di Eriksen, il centro di gravità dell’Inter e le belle parole di Marotta sul suo conto prima della gara testimoniano come il club e, crediamo, lo stesso Conte apprezzino il giocatore. Se Sanchez non fosse rimasto fermo alcuni mesi per infortunio, oggi la classifica dell’Inter sarebbe migliore, ad altezza Juventus. Una certa fragilità fisica è l’unico freno a una riconferma che dovrebbe essere aritmetica".