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Zamorano: “La storia dell’Inter come la mia. La finale di Coppa UEFA, Ronaldo e Lautaro…”

L'ex calciatore cileno dei nerazzurri ha parlato della sua esperienza all'Inter: da Simoni a Ronaldo, passando per il tacco al Napoli

Ivan Zamorano si racconta. L’ex attaccante del’Inter, arrivato a Milano nel 1996, ha parlato della sua esperienza in nerazzurro a LeoVegas.

Gigi Simoni?

“Come un padre. Avevamo un rapporto bellissimo. Grazie alle sue qualità umane era bravissimo nella gestione dello spogliatoio, con lui era come stare in famiglia”.

Il feeling con i colori e con i tifosi nerazzurri è stato solido fin da subito:

“La storia dell’Inter è simile alla mia: una squadra caratterizzata da grande passione che deve soffrire e lottare per vincere. Una parte del mio cuore è rimasta qui a Milano. I tifosi mi dimostrano sempre grande affetto, sembra che non sia mai andato via”.

La finale di Coppa UEFA 1997/1998 a Parigi contro la Lazio con il gol in apertura proprio di Zamorano:

“È stata la serata più bella della mia carriera. Abbiamo segnato io, Zanetti e Ronaldo, tutti sudamericani”.

Il gol più bella? Quello di tacco contro il Napoli:

“Quella rete di tacco è stata straordinaria. Anche se non era una mia specialità”.

E i colpi di testa…

“Riuscivo a stare in aria un secondo in più degli avversari. La sensazione di essere più in alto del difensore mi dava molta felicità. Credo che il 30/40% dei miei gol li ho fatti così. Mi sono allenato su questo fin da bambino. “Quando ero piccolo a casa mia c’era un lampadario dove mia madre aveva appeso un fiore. Ogni giorno quando tornavo da scuola saltavo per colpirlo di testa. Quando ci sono riuscito ero felicissimo. Il giorno dopo, però, non ce l’ho fatta”.


Sulla maglia ‘1+8’ dopo l’arrivo di Ronaldo il Fenomeno a cui cedette la ‘9’:

“Si trattava del Fenomeno, non è stato un grande sforzo. Poi un giorno ho pensato a “1+8”. Ancora oggi quando torno a San Siro lo vedo. È bellissimo”.

Riguardo il centravanti brasiliano, Zamorano ha affermato:

“È stato il miglior calciatore con cui ho giocato per talento, fisico, qualità e magia. È stato bellissimo poter lavorare al suo fianco, era il migliore al mondo”.

Tra gli attaccanti di oggi si rivede in Lautaro Martinez:

“È un bomber incredibile, un guerriero che lavora tanto per la squadra”.


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