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ESCLUSIVA Cauet: “Ronaldo da Play. Inter, Pogba ideale. Griezmann? No, Lautaro via solo per…”

Marco Macca

In quel 26 aprile del 1998 ci furono grandi proteste anche contro i giocatori della Juventus, fra i quali Conte. Che effetto ti affatto, dopo quanto accaduto, vederlo arrivare sulla panchina nerazzurra?

Parliamo di un allenatore che ha portato la Juventus a trionfi importanti, iniziando un ciclo. Ha fatto esperienze all'estero e ha vinto ovunque con un suo modo di intendere il calcio. Se l'Inter ha preso Conte è perché ha visto quanto ha fatto nell'arco della sua carriera. Da giocatore me lo ricordo, era uno che correva molto e che non mollava mai, che non si fermava e che lottava fino alla fine. Così sono le sue squadre. Anzi, devo dire che le sue squadre giocano davvero bene. La società aveva bisogno di un tecnico così. Il club ha fatto bene a prenderlo, perché è un grande professionista e ha grande fame. L'Inter non vince da tanto e lui vuole vincere, ha costruito una squadra che gioca bene a calcio e che diverte. Ha trovato due attaccanti grandissimi. Complimenti a chi ha trovato Lautaro, Ausilio sa come muoversi. Il Toro è un colpo da genio sul mercato, oggi non ha prezzo. Assolutamente non lo darei al Barcellona, nemmeno per Griezmann. Forse per Messi. E' giovane, può fare ancora il salto di qualità. Griezmann è un campione del mondo, un grande giocatore ma non è più forte di Lautaro. Il Toro sta salendo, somiglia a Suarez alla sua età.

Si parla anche un tuo connazionale che potrebbe clamorosamente arrivare all'Inter: Pogba. E' quel giocatore in grado di garantire il salto di qualità all'Inter?

Conte lo conosce bene, partiamo da questo. E' cresciuto e maturato alla Juventus, è diventato campione del mondo. Può aiutare certamente l'Inter, ha tutte le caratteristiche: personalità e carattere. Ovviamente farebbe comodo all'Inter uno come lui.

Dopo aver smesso di giocare, hai allenato le giovanili nerazzurre con ottimi risultati (Scudetto vinto con i Giovanissimi Nazionali nel 2013, ndr). Come va ora la tua carriera da allenatore. Sogni di allenare l'Inter?

Con il settore giovanile dell'Inter, prima con l'Accademia e poi con i Giovanissimi, ho iniziato la mia carriera, confrontandomi con il mestiere di allenatore, anche se il settore giovanile è molto differente da tutto il resto. Successivamente, sono andato ad allenare in Serie C in Francia il Concarneau, abbiamo salvato la squadra, lanciando tanti giovani. Sono ripartito quest'anno, fino a quando non è successo tutto questo dramma. E' un percorso che ho iniziato, cercando di cogliere le opportunità. Sono soddisfatto. Io all'Inter? Perché no? Ma bisogna lavorare duro, prima di provare a prendere le opportunità. Bisogna meritarsele. E' stato così nella mia carriera da giocatore e lo è anche ora.

Da allenatore, come la vedi la situazione di Eriksen?

Arrivare a gennaio non è facile. Ha qualità da vendere, abilità tecniche da campione assoluto. E' stato determinante nella qualificazione in Champions League del Tottenham l'anno scorso. Ha bisogno di tempo. Non conosce la lingua, i compagni. Ci sono tanti fattori da considerare. Arrivare in una squadra che è già lanciata non è facile, bisogna entrare nei meccanismi. Porterà tanto, ha un valore assoluto e su questo non si discute.

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