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ESCLUSIVA Colonnese: “Messi? Quando si parla tanto, qualcosa c’è. Godin? Voglio che si dica…”

Marco Macca

FCInter1908.it ha intervistato l'ex difensore nerazzurro, fra i protagonisti dell'ultima vittoria interista in Coppa UEFA nel 1997-98

E' un risveglio dolce per tutto il popolo dell'Inter, che dieci anni dopo si riscopre fra i giganti d'Europa. E la mente non può che ripiombare, di colpo, a 22 anni fa, quando i nerazzurri guidati dal grande Gigi Simoni portarono a casa l'ultima Coppa UEFA (oggi Europa League) interista, nella finale vinta per 3-0 a Parigi contro la Lazio. Corsi e ricorsi storici, per una squadra, quella di Conte, che ora fa davvero sognare. Il 5-0 contro lo Shakhtar Donetsk è un timbro sulla grandezza del progetto, sulle ambizioni di Conte e dei suoi ragazzi, di un futuro luminoso, comunque andrà.

Ventidue anni fa, in campo, c'era anche Ciccio Colonnese. Che noi di FCInter1908.it abbiamo intervistato per analizzare quanto accaduto ieri a Dusseldorf e proiettarci alla finale di venerdì contro il Siviglia a Colonia.

Buongiorno Ciccio. Allora, com'è risvegliarsi di nuovo con l'Inter in una finale europea?

Bellissimo. L'Inter ha fatto davvero una grande partita sotto tutti i punti di vista, meritando alla grande la qualificazione alla finale. Un grosso applauso a questa squadra.

Ventidue anni dopo, i nerazzurri sono di nuovo nella finale di quella che una volta si chiamava Coppa UEFA. L'ultima volta c'eri tu in campo. Ci ricordi quella sera?

Fu una serata incredibile, in uno stadio (Parco dei Principi di Parigi, ndr) pieno di tifosi italiani. Giocavamo contro la Lazio, fu una grande emozione entrare lì e vincere quel trofeo.

Trovi punti di contatto tra questa Inter e la tua?

Forse nel modulo. Anche noi giocavamo con una difesa a tre, con un 3-5-2. Anche se quella sera giocammo con Djorkaeff dietro Zamorano e Ronaldo. Ci schierammo in maniera più offensiva. Ma la mia Inter giocava in maniera simile a questa a livello tattico. Ma, al di là del modulo, queste due squadre sono simili per convinzione e voglia di portare a casa le vittorie.

No, l'Inter era già tra le grandi d'Europa. Gioca in maniera europea: è aggressiva, vuole imporre il gioco e ha una forza mentale enorme. E' convinta della propria forza. Ci sono giocatori importanti come Lukaku, Lautaro Martinez, Barella, Brozovic, Handanovic, de Vrij, Godin. Meritano di vincere, perché l'Inter è davvero forte.

Hai nominato Godin: dobbiamo darti il grande merito di averlo sempre difeso, anche quando giocava meno e si adattava difficilmente alla difesa a tre. Il suo straordinario finale di stagione ti dà ragione.

E questo voglio che si dica. Perché tutti adesso parlano di lui, ma io ho sempre sottolineato la sua forza e le sue qualità. E' un grande campione e l'ha sempre dimostrato. E' stato l'emblema dell'Atletico Madrid e dell'Uruguay, non poteva essere diventato un brocco, come dicevano tutti. Ha fatto vedere il suo valore. Non me ne voglia nessuno, ma da quando è titolare fisso la difesa dell'Inter è migliorata tantissimo. Ha portato esperienza, ha consentito a Conte di spostare D'Ambrosio a sinistra, rendendo quella nerazzurra una squadra ancora più fisica, tosta, a cui è difficile far gol. Grandi meriti vanno anche a Godin. In Italia siamo abituati a non avere pazienza ed equilibrio, a non capire il reale valore dei calciatori, la loro storia e la loro professionalità. Ci facciamo abbindolare da quello che accade oggi, senza competenza tecnica. Godin, anche quest'anno, tra mille difficoltà, ha fatto vedere il suo valore. Giocava molto meglio dei voti che i pagellisti gli attribuivano. Doveva solo trovare continuità. Ora è inamovibile.

Sono due giocatori completamente diversi. Lukaku è molto più simile a Vieri, è un calciatore più fisico, mentre Ronaldo era più estro. Ma Lukaku ha sorpreso tutti, onestamente anche me. Ha fatto una stagione di grosso rendimento e ora facendo una grandissima Europa League. E' un giocatore diverso da quello che è arrivato.

E' una finale che può anche mettere da parte certe incomprensioni e permettere a Conte di inaugurare un ciclo vincente in nerazzurro?

Secondo me deve essere così. Se una società prende un allenatore e gli fa firmare un contratto triennale, significa che ha fiducia in lui. Ci sono state delle incomprensioni, dovute forse al che Conte è un vincente e che quando vede che alcune cose non girano può accusare un po' di nervosismo. Ma, fra persone corrette, ci si siede attorno a un tavolo e si trovano delle soluzioni. Cambiare non aiuta mai.

Sarebbe bello e 'interista' vincere questa Coppa proprio nell'anno in cui ci ha lasciati Gigi Simoni.

Sarebbe bello, un piccolo regalo di riconoscimento per un allenatore che ha fatto la storia dell'Inter e che è amato da tutti gli interisti. Il popolo nerazzurro gli tributa ancora un grande affetto. Simoni è interista come tutti noi, e sono convinto che sarebbe felice da lassù nel caso in cui l'Inter dovesse vincere la Coppa.

Facci un pronostico per Inter-Siviglia.

Il Siviglia è un avversario duro, molto fisico, aspetto in cui può mettere in difficoltà l'Inter. ha due esterni di gamba come Navas e Reguilòn. Bisogna stare attenti ai duelli sulle corsie. In mezzo al campo forse l'Inter è superiore, perché ha più mobilità. L'attacco del Siviglia non ha tantissima velocità e potenza come quello interista. E' una finale, difficile fare pronostici. Meglio non farne. Mi auguro che vinca l'Inter, perché è davvero forte.

Non so nulla di più, ma la mia conoscenza del calcio mi insegna che quando un giocatore forte come Messi è a testa a bassa e non trova più le motivazioni, può chiedere di cambiare squadra. L'Inter credo che a livello europeo sia una delle poche squadre a poterselo permettere. Quando si parla troppo spesso di queste situazioni, vuol dire che qualcosa di vero c'è.