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Si affrontano le prime due della classifica: cosa può dire questa partita in ottica scudetto?
"Uno scontro diretto è sempre importantissimo dal punto di vista psicologico, ma il campionato è ancora lunghissimo: ci può stare qualsiasi risultato domenica e ritrovarsi a fine stagione con ruoli diversi, manca veramente tantissimo".
Prima della sosta in casa Inter si è celebrata la notte di Federico Dimarco, con il suo incredibile gol da centrocampo: concordi con chi lo ritiene al top nel suo ruolo in Europa?
"Mamma mia che gol! Assolutamente sì, a me piace un sacco come giocatore: tecnicamente è estremamente valido, ha corsa, ha qualità, ha intelligenza. La sua crescita è abbastanza normale: è ancora giovane, a furia di giocare a livello nazionale e internazionale non puoi che migliorare".
Da uno come te che ha lavorato a lungo nel settore giovanile: la storia di Dimarco può essere un bell'esempio per i ragazzi?
"Certamente, e ce ne vorrebbero anche altri. Spesso non si ha la pazienza di aspettare, i risultati vengono richiesti costantemente, tanti giovani iniziano a girare e poi magari tornano in Serie A, a volte non sempre nella squadra in cui hanno iniziato. Non è facile, con l'Inter si parla di un top team, una squadra che ogni anno deve conseguire risultati, e quindi non è facile inserire un giovane, però è sicuramente un bell'esempio".
Da ex esterno sinistro: l'Inter, dopo anni di difficoltà, oggi sembra passarsela bene in quel settore, fra Dimarco e Carlos Augusto...
"Assolutamente sì, hanno lavorato bene tutti, a partire da chi li allena passando per la società e per chi ci ha creduto. Dimarco ha girato un po' prima di tornare, ma ha sempre fatto vedere grandi cose. A me è sempre piaciuto, può giocare nella difesa a 4 come esterno basso, sta giocando a tutta fascia, e sforna sempre grandi prestazioni, anche in Nazionale. Quanto a Carlos Augusto, l'ho visto meno, ma quando arrivi in un top club e in una Nazionale come il Brasile vuol dire che stai facendo molto bene, e le sue prestazioni ne sono una conferma".
Tornando a Juventus-Inter: chi potrà essere l'elemento decisivo?
"Ce ne sono talmente tanti che diventa difficile... Può essere anche banale dire Chiesa da una parte o anche Rabiot, piuttosto che Lautaro dall'altra. Ci sono tanti ottimi giocatori: secondo me sarà una partita tesa, dove il risultato sarà importante anche se manca ancora tantissimo alla fine".
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