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Inter, Calhanoglu tra i registi più forti al mondo: ecco il confronto con i migliori

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Il centrocampista turco è il cuore pulsante dell'Inter di Simone Inzaghi
Gianni Pampinella Redattore 

È Hakan Calhanoglu il cuore pulsante dell'Inter di Simone Inzaghi. Quando gira il turco, gira tutta la squadra. Non è un caso che nel periodo di appannamento del centrocampista, l'Inter abbia avuto qualche difficoltà in più. La Gazzetta dello Sport fa un confronto statistico con altri grandi centrocampisti che ricoprono lo stesso ruolo di Hakan.

"Senza aver paura di far torto a nessuno: in questo momento non c'è alcun regista in Italia che possa essere lontanamente paragonato o confrontato con Calhanoglu. Manuel Locatelli alla Juventus gira su altri numeri, il Milan non ha ancora avuto il piacere di avere davvero Ismael Bennacer in campo, Stanislav Lobotka annaspa in un Napoli oggettivamente brutto. Come anticipato, a metà stagione non si può eleggere il regista più forte di tutti, ma si può cercare di affiancare i numeri di chi nelle squadre top tiene il fulcro del gioco, peraltro con mansioni che si differenziano enormemente da un calciatore all'altro". 


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"C'è chi lo fa in mediana, chi in posizione più avanzata o addirittura sulla trequarti, accumulando statistiche varie e disomogenee. A ogni modo sarà senz'altro un vanto per Calhanoglu constatare come tra i giocatori esaminati soltanto Luka Modric del Real Madrid abbia creato più grandi occasioni di lui (8 a 6). Rigori esclusi, molte voci sui gol sono simili - bene Rodri del Manchester City ed Enzo Fernandez del Chelsea -, mentre sugli assist previsti Frenkie de Jong del Barcellona è l'unico davanti al turco, senza però averne completato nemmeno uno (!)". 

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"Nei passaggi chiave l'esempio resta l'intramontabile Modric che ne sfoggia più di due a partita in media ma, proprio come in Italia, non c'è alcun regista che può spiegare all'interista come e quanto entrare nell'ultimo terzo di campo. Lo fa oltre 7 volte a partita, mentre solamente la metà dei top nel ruolo supera con fatica le 4 incursioni. Concludiamo con le due voci migliorabili anche per via del raggio d'azione dei protagonisti: i passaggi precisi e i duelli vinti. Nella prima voce spadroneggiano i dettami di Josep Guardiola e del suo allievo Xavi Hernandez, che spingono Rodri a quota 99 passaggi a partita e de Jong a 80 (Calhanoglu a 54). E per i duelli? Sono sempre loro due a segnare la strada pur essendo meno efficaci del Lobotka dello scorso anno, con Fernandez che mostra però un'eccellente percentuale".

(Gazzetta dello Sport)

 

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