Sono rimasto basito dalle critiche piovute da più parti dopo il pari casalingo con l’Atalanta, perché evidentemente per qualcuno la memoria è corta. Chiaramente la classifica e le statistiche vengono nascoste sotto il tappetino per cercare di sminuire quello che è un cammino in campionato fino ad oggi straordinario. L’Atalanta ha dimostrato di saper mettere in difficoltà chiunque, dal Manchester City alla Juventus, eppure della sfida con gli orobici si è urlato allo scandalo per il rigore non fischiato in favore dell’’Atalanta per il fallo di Lautaro Martinez con un’enfasi raramente vista in altre situazioni e gli esempi sono sotto gli occhi di tutti.
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Mezza Europa vuole un gioiello Inter 2001: cessione monstre? Insulti a Conte, tutti zitti!
L'editoriale di Alfio Musmarra su Fcinter1908: dal mercato di gennaio all'indignazione a comando su rigori e insulti
Strappa un sorriso leggere le considerazioni su Lukaku. Al suo arrivo si metteva in dubbio il valore e l’investimento mentre oggi è tra i migliori in Europa. Il belga continua a migliorare partita dopo partita con prestazioni importanti. Sta diventando un punto di riferimento imprescindibile per i compagni e lui dimostra tutto il suo valore con parole da leader anteponendo il gruppo davanti a tutto. È l’ultimo arrivato e sembra sia in squadra da molto più tempo.
Dopo la gara di Coppa Italia tra Fiorentina e Atalanta la stampa intera ha sottolineato gli insulti rivolti a Gasperini. Da condannare assolutamente, da stigmatizzare. Eppure qualche settimana prima in occasione di Fiorentina-Inter lo stesso Conte fu preso di mira ( i video sono circolati sui social )ma nessuno si è preso la briga di prendere le difese del tecnico salentino. Serve un giro di vite ormai non più procrastinabile, non ci si può più limitare alle questioni di stampo razzista. È arrivato il momento di intervenire, di individuare i colpevoli di non permettergli più di mettere piede in uno stadio perché lo stadio non deve più essere una zona franca. Diventa stucchevole limitare tutto alle sole questioni a sfondo razzista. Serve un segnale per non rimandare tutto ad una demagogia spiccia che sinceramente ha stufato.
Servono dei segnali importanti per invertire una tendenza che sta diventando consuetudine negli stadi ed è importante affinché le nuove generazioni non crescano con esempi pessimi trasversali al di là dei colori indossati. Anche per finirla con l’indignazione a comando usata per cavalcare l’onda mediatica e rimessa nel cassetto quando non serve più.
Il gioiello della Primavera Inter voluto da mezza Europa
Tornando alle questioni di casa nostra, occhio ad un gioiello della Primavera nerazzurra. Perché gli occhi di mezza serie A sono puntati su un altro astro emergente della nostra Cantera. Uno dei tre migliori prospetti è il 19enne Lorenzo Colombini (classe 2001), già nel giro delle Nazionali giovanili dall’età di 15 anni. Non si parla in maniera eccessiva di lui semplicemente perché non è un attaccante e non segna a raffica, ma nel suo ruolo è diventato uno dei migliori se non il migliore nel campionato Primavera.
E’ seguito con grande attenzione dagli osservatori di mezza Europa perché oltre ad essere un top nel suo ruolo può ricoprire tre posizioni differenti: terzino sinistro nella difesa a quattro, centrale di sinistra nella difesa a tre ed esterno alto a sinistra nel 3/5/2.
Fisico prestante, ricopre la fascia come pochi e cosa non meno importante non cala alla distanza. Piede educatissimo, lo dimostrano i due gol e i nove assist in questa stagione fino a questo momento, di fatto ha inciso in un gol ogni quattro. Di lui si era parlato in occasione della gara di Youth League contro il Barcellona, dove sigillò una splendida prestazione con gol e assist, per poi ripetersi alcuni giorni dopo in Campionato contro la Juventus (altro gol e altro assist).
Ma il suo exploit è arrivato soprattutto nell’ultima stagione con gare in crescendo e non è un caso che i compagni lo cerchino sistematicamente. Ormai è pronto al grande salto e potrebbe essere la prossima super plusvalenza dell’Inter che potrebbe cederlo a una cifra monstre, mantenendone una recompra, con buona pace degli urlatori seriali delle famose plusvalenze gonfiate vedi Zaniolo e Bastoni, salvo poi nascondersi quando i due in questione stupiscono in campo a dispetto della giovane età.
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