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Inter, rigore negato: cercasi Var. Conte-Oriali: monumento. Suning, smentisci il mio terrore

L'editoriale di Alfio Musmarra per Fcinter1908: i nerazzurri continuano la loro corsa scudetto ma ora tocca a Suning. Il progetto va protetto

Alfio Musmarra

Risulta difficile digerire un pareggio con lo Spezia considerate le statistiche: un tiro dello Spezia ( con papera, la seconda in due partite di Handanovic),  15 dell’Inter più un palo ed un mancato rigore su Lautaro Martinez. A proposito che fine ha fatto il VAR? Perché quest’anno spesso e volentieri è intervenuto su episodi simili, perché no questa volta?

Eppure l’arbitro Chiffi era anche vicino all’azione. Perché non andare a rivedere? Son punti pesanti questi, ci si gioca il campionato non sono ammissibili errori di questo genere. Proprio no, ma la cosa sconcertante è che nessuno della società abbia proferito verbo. È vero che i punti di vantaggio restano tanti ma bisogna sapersi far rispettare e all’Inter spesso questa cosa non accade, perché le uniche cose di cui ci si preoccupa riguardano la proprietà. Sul resto i cancelli sono aperti per attaccare allenatore e squadra sempre esposti e mai protetti adeguatamente, ma ormai è una battaglia persa.

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Riflessione necessaria su Handanovic

Ma torniamo sulla partita, perché con la sconfitta inattesa dei cugini con Sassuolo c’erano tutti i presupposti per vivere una giornata più serena ma così non è stato. Al di là di un approccio troppo molle, non si può prendere un gol del genere. Handanovic è al secondo grave errore consecutivo in due partite importanti in ottica campionato, delle riflessioni sono necessarie in  vista della prossima stagione.  Ma è proprio questo il punto. Se da un lato bisogna restare concentrati sull’obiettivo scudetto, troppo importante tornare a sollevare qualcosa dopo anni di vacche magre, dall’altro è giusto proiettarci sulla prossima stagione. Il fallimento del progetto SuperLeague rimette il club nerazzurro in un clima di profonda incertezza.

Lo stesso allenatore salentino nel post gara è stato ancora una volta sibillino: “Se mi vedo a lungo all’Inter? Noi oggi possiamo incidere solo sul presente. Sappiamo che i programmi societari sono cambiati per tanti motivi. Alla fine della stagione si dovrà fare chiarezza, questo è inevitabile e i tifosi lo meritano. Se ci vuole un progetto chiaro? Si “.

Suning, urge chiarezza: ho un terrore

È questa la sintesi di una situazione nebulosa, fin troppo. Perché ad oggi nessuno conosce cos’ha in testa la proprietà e quali saranno le strategie per la prossima stagione, sembra assurdo ma è così. Se ci sarà un ridimensionamento, se bisognerà cedere pezzi pregiati, se e quanto si potrà spendere, sono tutte domande ad oggi senza risposta non solo per noi ma anche per la dirigenza.

Ad oggi non si può che fare un monumento ad Antonio Conte ed al suo staff, ad Oriali che ha saputo mediare col gruppo squadra una situazione molto complicata, più di quanto si possa immaginare perché non è stato per nulla facile gestire determinati equilibri di spogliatoio in mezzo a difficoltà finanziarie che spesso sono state raccontate in maniera come dire un po’ naif.

Così come non è stato facile per Marotta ed Ausilio vivere momenti in cui la facoltà decisionale ha rasentato lo zero. Eppure han fatto buon viso e cattivo gioco dimostrando qualità che meritano di essere sottolineate. Ecco perché bisogna cercare di portare a casa al più presto possibile quello che sarebbe un traguardo pazzesco per le condizioni in cui arriverebbe.

Certo la situazione economica è complicata per tutti (o quasi) ma quello che abbiamo vissuto quest’anno è stato davvero particolare e la mia paura è che al termine della stagione ognuno faccia le proprie riflessioni. Ho il terrore e spero con tutto me stesso di sbagliarmi, ne sarei felice come non  mai. So che dovrei vivermi il momento e forse sbaglio anche ma ritenevo corretto condividere con voi il mio stato d’animo anche perché una volta trovata la quadra e la squadra sarebbe folle abortire un progetto con finalmente una base su cui lavorare.

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