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Handa, dubbi sul futuro

Handanovic, quale futuro? Per l’Inter la decisione più difficile da prendere

Dopo il clamoroso autogol col Napoli, ecco un'altra papera con lo Spezia: Handanovic è finito ancora sotto accusa

Matteo Pifferi

Una rondine non fa primavera ma due indizi fanno (ancora) una prova. Samir Handanovic è stato protagonista di due errori nel giro di tre giorni che hanno impedito all'Inter di fare bottino pieno contro Napoli e Spezia. Prima un goffo autogol su un cross di Insigne tutto sommato semplice da leggere, poi un posizionamento incerto sul tentativo centrale di Farias. L'estremo difensore sloveno, in stagione, ha vissuto momenti di grande difficoltà ma, dopo le tante critiche ricevute - specialmente dopo l'errore assieme a Bastoni in Coppa Italia contro la Juventus -, si è riscattato sigillando la porta sia contro il Milan nel derby che contro l'Atalanta, al termine di due partite in cui l'ex Udinese è stato uno dei migliori in campo.

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Alternative

Il ruolo del portiere, si sa, è il più complicato che ci sia: rispetto ad un attaccante che sbaglia un gol facile, l'errore di un estremo difensore è più evidente e incide maggiormente nell'economia del match, a livello di punteggio e anche in termini di impatto psicologico sulla squadra. Handanovic ha alternato alti e bassi ma, a 36 anni compiuti, per l'Inter è arrivato il momento di prendere una scelta. Da tempo si vocifera di un interesse per un portiere che possa prenderne il posto: si parla di Juan Musso, una sicurezza all'Udinese, ma anche di Meret, non considerato intoccabile dal Napoli.

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Handanovic, Inter e un'estate di riflessioni

Un elemento da non dimenticare è che Handanovic è il capitano dell'Inter: capitano scelto dopo la querelle Icardi, con tanto di comunicato ufficiale del club che ne certificava il 'trasferimento' dal braccio dell'argentino a quello dell'ex Udinese. Lo sloveno appare come un leader silenzioso, parla poco davanti alle telecamere ma ha il pregio di farsi sentire nei momenti topici, come ad esempio contro Milan e Atalanta. I detrattori, che sui social non mancano, diranno che il suo merito è principalmente quello di avere davanti a sé la miglior difesa della Serie A, ossia il trio arretrato composto da Skriniar, De Vrij e Bastoni che, per rendimento, non hanno eguali in Italia. Ma è anche vero che il portiere ci ha messo del suo, alzandosi in cattedra nel momento del bisogno. L'Inter, in ogni caso, dovrà prendere una decisione di fatto ineluttabile anche perché, al momento, Radu non è considerato come un potenziale primo portiere per la prossima stagione. Sempre rimanendo in Serie A, l'esempio della Juventus è calzante: Buffon, che a gennaio ha compiuto 43 anni, è di fatto il secondo di Szczesny. Handanovic, che a luglio compirà 37 anni e il cui contratto scade nel 2022, farà da secondo e da chioccia ad un nuovo estremo difensore nerazzurro o il nuovo portiere partirà inizialmente dietro nelle gerarchie? Ai posteri l'ardua sentenza. Ma in casa Inter sarà un'estate di riflessioni tutt'altro che semplici.

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