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Materazzi: “Grazie a Conte. Inzaghi? Ci deve uno scudetto. Inter, Mou sarebbe tornato a piedi”

Marco Macca

Nel corso di una diretta Instagram con il Corriere della Sera, Marco Materazzi ha parlato ovviamente tanto anche di Inter

Nel corso di una diretta Instagram con il Corriere della Sera per presentare il suo nuovo libero a tinte nerazzurre, "Ti racconto i campioni dell'Inter", Marco Materazzi ha parlato ovviamente tanto anche di Inter. Ecco le sue parole:

ORIALI - "Oriali? Quell'anno lui e Tardelli mi tartassarono, mi volevano a tutti i costi. Avevo altre offerte, ma ero convinto che l'Inter prima o poi sarebbe tornata a vincere. E ho fatto la scelta giusta, perché poi non ci siamo più fermati.

RONALDO - "Bergomi? Non è stato fortunato a vincere quanto avrebbe meritato, nonostante in squadra ci fosse il giocatore più forte della storia, Ronaldo. Avrebbe meritato lo scudetto nell'anno di mister Simoni. Io, quando ho dovuto scegliere, ho guardato chi c'era all'Inter. Quando ho visto che c'erano Ronaldo e Vieri, non ho avuto più dubbi. Poi a malincuore Ronnie è andato via, altrimenti avremmo vinto molto di più. Il primo incontro con lui l'ho avuto il giorno delle visite mediche con l'Inter, sono entrato nella stanza e lui era lì a fare la cyclette. Morivo per la sua maglia già quando giocavamo contro l'Inter, essere suo compagno è stata un'emozione incredibile. Ho avuto la sfortuna di vederlo solo da infortunato, ed era il più forte. Immaginatevi cosa poteva essere altrimenti. Ha avuto due infortuni importanti. Ho il rammarico di non averlo convinto dopo il 5 maggio. Anche il giorno di firmare con il Real Madrid, disse: 'Se mandano via Cuper', rimango".

MATTHAUS E RUMMENIGGE - "Avrei voluto giocare con Matthaus e Rummenigge. Era gente di carattere, con loro sarei andato d'accordo. Anche con Nicola Berti, che non era tedesco ma era un pazzo buono come me. E' uno che dice quello che dice quello che pensa".

ALLENATORE - "Ho fatto il corso da allenatore, ma in Italia non è semplice. Potrei iniziare solo dall'Inter, ma bisogna fare la gavetta prima di allenare la squadra del proprio cuore".

MOURINHO - "Mourinho di nuovo all'Inter se si fosse saputo prima che Conte sarebbe andato via? I matrimoni si fanno in due. So per certo che due anni fa sarebbe tornato a piedi".

CONTE - "Conte, da juventino, ha riportato l'Inter dove merita e per questo va ringraziato. Mi ha colpito quando ha detto che ha capito cosa vuol dire vincere all'Inter. E' una grandissima soddisfazione, perché ha capito che la passione degli interisti è diversa da quella di tutti gli altri. Penso che sia entrato nel cuore degli interisti, e non solo perché ha vinto. Ha costruito un gruppo granitico. A Pasqua eravamo già quasi campioni d'Italia. Abbiamo vinto meritatamente".

VIERI - "Bobo fuori dal campo è come lo vedete voi, in campo era differente. E' un po' orso, ma è un buono. Era un campione e avrebbe potuto vincere di più. Nessuno più di lui avrebbe meritato di giocare il Mondiale del 2006, mi sarebbe piaciuto giocare con lui lì".

ETO'O - "Il mio fratellino, lo ringrazierò sempre perché mi ha portato il triplete. Lui sapeva come si faceva, ci ha dato la giusta mentalità. Per la squadra si faceva in quattro".

INZAGHI - "Intanto, Simone ci deve riportare lo scudetto del 5 maggio. L'Inter ha una grande opportunità di mantenersi al vertice. Lui ha fatto talmente bene, ma lo ha fatto da profeta in patria dopo 22 anni di Lazio e dunque è quasi passato in secondo piano. Ha ottenuto risultati incredibili. Attualmente è fra gli allenatori giovani più preparati. Ora deve fare il salto".

LUKAKU - "Adesso è come Vieri, quando è arrivato no. Si è perfezionato e ha dimostrato di essere un leader. Tanto di cappello a lui. Mi devo ricredere, perché ha fatto passi da gigante. Merito suo e di Conte. Si è dimostrato il re di Milano".

TENTATO DAL MILAN - "Sono tanto tentato di andare al Milan per il mancato feeling con Mancini, ringrazio Facchetti per avermi fatto resistere. Non potevo dirgli di no. Alla fine è andata bene e ho giocato anche il Mondiale".

ZIDANE - "Ha dimostrato di essere un numero uno. Gli faccio i complimenti per quello che ha fatto da giocatore e soprattutto da allenatore".

IBRAHIMOVIC - "Non ha senso quando si rivanga il passato, ma lo rispetto per quello che mi ha fatto vincere. Triplete anche merito suo, altrimenti non sarebbe arrivato Eto'o".

RITORNO ALL'INTER - "Tornare in società? Non dipende da me".