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Ecco cosa significa per i tifosi dell’Inter l’arrivo di Eriksen. Agli incontentabili vorrei dire…

L'editoriale di Alfio Musmarra per Fcinter1908: l'arrivo di Christian Eriksen tiene banco in casa nerazzurra

Alfio Musmarra

"Dai primi di gennaio uno stillicidio di messaggi a qualsiasi ora del giorno e della notte. Il mio amico Marco è un nerazzurro convinto, fervente, intransigente.

"Potrei raccontare aneddoti che voi umani non potreste minimamente immaginare e potete starne certi, non esagero!! Ma questo fa parte della vera essenza del tifoso, la più vera, la più intrinseca, quell’amore viscerale che non è solo sentimento astratto, ma che riesci a percepire, quasi a toccare. Con lui ho condiviso gioie e dolori in questi anni.  Ci siamo conosciuti per caso e proprio grazie alla fede comune.

"In una scala di valori probabilmente il suo essere interista è superiore a quello di chiunque altro, ma non per questo è uno di quei bacchettoni con le fette di salame sugli occhi, per intenderci non è uno di quelli che se è nerazzurro va sempre bene tutto. No. Riesce sempre a scindere, non so come, ma nella sua totale parzialità riesce a trovare la lucidità per analizzare sempre bene le cose. Spesso anche meglio di me. Ma su una cosa non riesce a contenersi: sul calciomercato. Vive male questi giorni, come una lenta agonia.

"Secondo il suo concetto, i primi di gennaio Marotta e Ausilio avrebbero dovuto presentare la batteria dei nuovi acquisti da mandare subito in campo. Magari non tutti, chiaro, ma Eriksen si! Perché oggi Eriksen rappresenta un nuovo corso, una nuova era. Rappresenta una società pronta a tornare sui campioni, a cui siamo sempre stati abituati e che purtroppo negli ultimi 9 anni non abbiamo più visto per i motivi che tutti sappiamo. E 9 anni senza giocatori di calibro sono difficili da digerire. Ecco perché c’è tutta questa attesa spasmodica.

"Come il mio amico Marco, ma potrei citare anche Fulvio (...) ce ne sono tanti, con mille sfaccettature, ma con lo stesso amore e la passione che spesso fa a pugni con quella che è la realtà. Perché un conto è ragionare da tifoso, con la pancia, un altro è trovarsi lì in prima persona. Non è per nulla facile portare avanti una trattativa di questo genere per di più con un presidente ( quello del Tottenham ) che già in passato ha dimostrato di essere un osso durissimo. Se a questo aggiungete i rapporti non certo idilliaci tra Conte e Mourinho capirete da soli che l’entità della manovra è tutt’altro che apparecchiata. Ho sentito tanti dire: “ma cosa sono 5 milioni?” Ecco questa è una considerazione superficiale, perché il calcio è cambiato. Tutto dev’essere bilanciato tra entrate/uscite, stipendi, monte ingaggi, ammortamenti, spalmature.

"Eppure nonostante tutto ci siamo, la società ha seminato benissimo, ha approntato un mercato che non può definirsi ‘di riparazione’ che non si vedeva da anni ad Appiano Gentile per cercare di mettere in condizione l’allenatore di poter lavorare nelle migliori condizioni possibili. Di questo bisogna rendersene conto. Certo che avremmo voluto tutto e subito, anche Conte immagino avrebbe voluto averli subito a disposizione, ma bisogna capire che per certe cose serve il tempo necessario. Che piaccia o no.

"Ps. Mi auguro che Eriksen arrivi prima dell’ultimo giorno di mercato, ammetto di essere molto preoccupato per la salute del mio amico Marco, ma soprattutto sono preoccupato per quella povera santa di sua moglie che lo deve sopportare. Vi terrò aggiornati promesso.

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