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Calhanoglu-Locatelli, diversamente registi. Hakan totale e quell’apertura per Dimarco…

Andrea Della Sala Redattore 
Prestazione spaziale del turco in regia. Non sbaglia nulla, sfugge alla marcatura bianconera e regala perle di calcio

Prestazione incredibile di Calhanoglu. Il regista dell'Inter ha dettato legge in mezzo al campo, tante idee, tanta corsa. Piedi, qualità e quantità, un faro nel centrocampo di Inzaghi.

"La differenza tra Inter e Juve è emersa in particolare nella postazione del regista. Una questione filosofica: Hakan Calhanoglu pensava positivo, giocava per costruire; Manuel Locatelli lavorava per opporsi e distruggere. Diversamente registi. Meglio: Calhanoglu playmaker nel senso pieno della parola inglese, “colui che fa il gioco”; Locatelli mediano di rottura, più numero 4 che 8", sottolinea La Gazzetta dello Sport.

"La meraviglia Calhanoglu ha regalato a San Siro la giocata perla del primo tempo, l’apertura da destra a sinistra per Dimarco, nell’azione che ha portato al quasi gol di Thuram, anticipato da Bremer. Un lancio visionario, che ha tracciato il confine tra i due. Non sappiamo se Locatelli servirà mai la stessa palla, la questione è un’altra: per riuscirvi avrebbe bisogno di una squadra non rannicchiata, ma distesa bene".

"Sotto ogni aspetto Calhanoglu è stato totale. Ha impostato, si è speso al recupero palla, è andato vicino al gol, ha colpito un palo esterno. Ha tenuto insieme tutto, con un assistente - si fa per dire - del dinamismo e dell’intelligenza di Mkhitaryan. Confermata l’esattezza del vecchio detto sulle partite che si vincono a centrocampo. Un raggio di luce per la Juve verso la fine: nello spicchio che Allegri gli ha concesso, Alcaraz ha mostrato personalità e velocità di pensiero e di passaggio", aggiunge il quotidiano.



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