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Abiuso: “Inter, ci rimasi male per il mancato riscatto. Lautaro? Mi lasciò a bocca aperta perché…”

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In una lunga intervista rilasciata a Cronache di Spogliatoio, Fabio Abiuso ripercorre la sua avventura con la maglia dell'Inter
Gianni Pampinella Redattore 

In una lunga intervista rilasciata a Cronache di Spogliatoio, Fabio Abiuso ripercorre la sua avventura con la maglia dell'Inter. "Ricordo ancora il momento in cui ho saputo che mi voleva l’Inter: era un giovedì. Arrivo al campo per l’allenamento, ma mi dicono: ‘Fabio, vai in sede’. Ero perplesso. Entro negli uffici e c’erano il direttore e il mio procuratore: ‘Guarda, c’è la possibilità che tu vada a giocare in una Primavera’. Basta, nient’altro: non mi hanno detto neanche la squadra. Quando la sera l’ho detto ai miei genitori, abbiamo subito telefonato al mio agente e lui, molto sereno: ‘Fabio, ti vuole l’Inter’. Non ci credevo. Io ho sempre tifato Modena, ma l’Inter è la mia squadra del cuore. Sono corso a fare le valigie: due giorni dopo ero già lì".

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Il giocatore elogia poi Christian Chivu: "Non smetterò mai di ringraziarlo: è stato subito molto accogliente, sa come comportarsi con noi giovani. Il campionato vinto con la sua Primavera lo porterò per sempre dentro di me. Ricordo che non ci fece un discorso prepartita per metterci più pressione. Ci disse solo di ricordarci il cammino che avevamo fatto per essere lì".


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"Allenarsi con l’Inter è stata un’emozione grandissima, soprattutto le prime volte. Pensa: tu sei un ragazzino di appena 18 anni e puoi allenarti con dei campioni. Vedi come lavorano, come si comportano. Quando ho visto allenarsi Lautaro, però, sono rimasto a bocca aperta. Per la potenza, la ‘garra’ che aveva. Era infermabile. Io però mi ispiravo a Dzeko per la stazza. Cercavo di studiarlo. Mi impressionava la qualità e la tranquillità con cui giocava. Quando l’Inter non mi ha riscattato, ci sono rimasto male. Avevo fatto una bella stagione, ma non mi sono scoraggiato perché sapevo di essere ancora del Modena".

(Cronache di Spogliatoio)

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