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Garlando: “Samardzic? Marotta ha depistato tutti. Inzaghi ha il reparto più forte d’Italia”

Il giornalista, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, ha parlato dell'imminente arrivo di Smardzic all'Inter e delle opzioni a centrocampo

Il giornalista Luigi Garlando, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, ha parlato dell'imminente arrivo di Samardzic all'Inter e delle opzioni a centrocampo

A questo punto viene quasi il sospetto che quel volpone di Marotta abbia architettato ad arte il depistaggio. Tutti a seguire il cuore ballerino di Lukaku, con il conseguente valzer di attaccanti, e intanto l’Inter costruiva la sua forza a centrocampo. Il probabile arrivo di Lazar Samardzic, che sembra imminente, completerebbe una mediana senza carenze di opzioni; il reparto, sulla carta, più forte del campionato; il vero centro di potere della squadra di Inzaghi che vuole la seconda stella.

L’arrivo di Frattesi, strappato al Milan, ha incattivito la mediana in zona gol. L’ex Sassuolo, corteggiatissimo, in fase di piena maturazione umana e tecnica, permette a Inzaghi una diversa interpretazione tattica, parallela a quella sperimentata a giugno dal c.t. Mancini: dal doppio play (Jorginho-Verratti, Brozo-Calha) al doppio incursore: Barella-Frattesi. Significa aggredire l’area avversaria con maggiori bocche da fuoco, stendere una falange offensiva che comprende esterni d’attacco, incursori interni e punte.

Lo stesso, discusso, ingaggio di Cuadrado è funzionale al piano, sia perché immette cross e penetrazioni, sia perché sa dare equilibrio a una squadra programmata per attaccare in massa. Senza dimenticare che Barella e Frattesi sono incursori che lavorano senza palla, in copertura, non meno che con la palla. Il centrocampo nerazzurro è già fortissimo. Il talentino Samardzic coprirebbe l’unica funzione scoperta: quella di un rifinitore dal ricco bagaglio tecnico, capace di accendere l’idea decisiva o trovare la porta sulla trequarti.


Può fare la mezzala a destra, accentrandosi per liberare il mancino. Meglio se coperto da un esterno tattico: a Udine era Pereyra. Ha il lancio per scatenare la corsa di Dimarco sul lato opposto. Ma Inzaghi può anche educarlo da play centrale: ha qualità e la sfrontatezza per uscire in dribbling dalla pressione. Potrebbe far innamorare i tifosi che, dopo Sneijder, non hanno più avuto un vero giocoliere tecnico di cui infatuarsi. Non abbiamo ancora citato un interno di valore come Mkhitaryan. Per qualità, ricchezza di funzioni e di alternative non c’è in Italia un centrocampo come quello dell’Inter. A parte il portiere e il vice-Lautaro, ruoli non banali, Inzaghi ha quasi tutto. Perfino troppo... Per questo, considerando che l’Inter è disposta a sborsare più di 50 milioni per mettersi in casa Frattesi e Samardzic, a qualche interista ora verrà il timore che Barella, desideratissimo in Premier League, possa finire nel campionato di Tonali.