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GdS – Inter, in Europa con un’anima italiana. E Inzaghi ha un tabù da superare

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L'Inter cercherà di non scoprirsi troppo e di colpire al momento giusto i portoghesi. Il tecnico insegue i quarti per la prima volta

Andrea Della Sala

Sarà probabilmente un'Inter diversa da quella che si vede in Serie A. In Europa la squadra di Inzaghi sarà più attendista e cercherà di non scoprirsi troppo.

"Se il Napoli è la più europea delle italiane, l’Inter è la più italiana delle tre italiane di Champions League, come dimostra il baricentro medio nella fase a gironi, molto basso a 46,6 metri. L’Inter in Europa gioca come le aggrada, usa la tattica dell’attesa, lascia che l’avversario si scervelli e si logori, per colpirlo nell’attimo in cui abbassa le difese. Sia in Serie A sia in Champions l’Inter di Simone Inzaghi fa valere la solidità di fondo, il suo bene primario. L’Inter è massiccia per storia e costituzione", analizza La Gazzetta dello Sport.

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"L’Inter di Inzaghi dà il meglio di sé quando l’avversario cerca di imporsi e soffre quando trova intasamenti. I punti persi in campionato contro l’Udinese (all’andata), l’Empoli, il Monza e la Sampdoria si spiegano così. Negli ottavi di Champions si giocherà la qualificazione su questo terreno. Non crediamo che domani Inzaghi andrà all’assalto del Porto, si consegnerebbe ai contrattacchi di Sergio Conceiçao, l’allenatore dei portoghesi. L’Inter è maestra in euro-attendismo e ha le risorse umane per pungere al primo spiraglio utile: un tiro di Calhanoglu, una giocata di Lautaro, un inserimento di Barella. Ha un’anima italiana forte, le tre Coppe dei Campioni-Champions League le ha vinte così, e Simone Inzaghi non la rinnegherà perché segue principi di gioco simili".

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"Sia alla Lazio sia all’Inter Inzaghi ha dimostrato di essere un allenatore da partite secche. Ha vinto Coppe Italia e Supercoppe italiane, ma in Champions non ha mai varcato le colonne d’Ercole degli ottavi. Li ha affrontati per due volte e per due volte è stato eliminato, dal Bayern quando era alla Lazio e dal Liverpool un anno fa all’Inter. Il tabù da abbattere, una motivazione in più. I nove precedenti nerazzurri contro le squadre portoghesi nelle euro-coppe infondono ottimismo: l’Inter non ha mai perso, per un bilancio di otto vittorie e un pareggio, lo 0-0 contro il Boavista nel 1991 in Coppa Uefa", sottolinea il quotidiano

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