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Inter, per Marotta è la prima stella. Col suo metodo in arrivo il decimo scudetto da dirigente

Andrea Della Sala Redattore 
Grande stagione della squadra e grande lavoro di Inzaghi e del suo staff. Senza dimenticare la dirigenza, in particolare l'ad Marotta

Scudetto e seconda stella, merito di tutto il gruppo Inter. Grande stagione della squadra e grande lavoro di Inzaghi e del suo staff. Senza dimenticare la dirigenza, in particolare l'ad Marotta.

"Mentre la sua Inter sta toccando la seconda stella, Marotta arriva dunque alla prima: lo scudetto numero 20 dei nerazzurri è il numero 10 dell’a.d. Ha iniziato nel 2011-12, quando la Juve risorgeva dalle ceneri, e sta per completare l’opera a Milano, dove da cinque anni e mezzo ha portato nuove regole e mentalità. È stato sempre un lavoro di gruppo, dentro all’area sportiva che di volta in volta ha guidato, ma la spinta è sempre arrivata dall’alto", scrive La Gazzetta dello Sport.

In fondo, i titoli sarebbero 9 e mezzo perché la stagione 2018-19 è stata vissuta dentro la casa della Signora solo per un breve tratto: già il 25 ottobre lasciava Torino e meno di due mesi dopo stringeva la mano di Zhang. Gli almanacchi, però, non mentono mai: quello scudetto è anche “suo” perché la squadra poi campione con Allegri è stata comunque costruita sotto la supervisione di Marotta, contrario dall’inizio all’azzardo (economico e tecnico) di CR7. Dietro al no detto alla superstar portoghese c’era, però, il sì a un metodo di lavoro, consolidato nel tempo e che ormai in viale della Liberazione hanno digerito: bisogna crescere con costanza, ma è vietato fare il passo più lungo della gamba. 

Dalla mossa bellica di Conte, generale per il rilancio sia a Torino che a Milano, alle scelte più rasserenanti di Allegri e Inzaghi per allungare il ciclo vincente dopo i tormenti di Antonio: c’è un preciso filo in questi anni, il dirigente politico ha sempre mediato con l’allenatore del momento. È sempre il tecnico la figura al centro del villaggio, da “picconare” se i risultati non arrivano come nello scorso campionato, ma mai da cacciare dal tempio: dai tempi di Zamparini a Venezia, il “Kissinger” di Varese ha cancellato la parola “esonero” dal dizionario. Lo sa Allegri, che sembrava perduto dopo l’ennesima caduta a Sassuolo nel 2015-16 e finì per trionfare ancora, e lo sa pure Conte, “trattenuto” dopo mille turbolenze nell’estate 2020. Con questo decimo titolo in arrivo, Marotta stacca Giampiero Boniperti, che da presidente operativo e cannibale alla Juve si era fermato a nove titoli", sottolinea Gazzetta.



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