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Sacchi: “Juve? Ha capito di essere inferiore. Inter non si rilassi, momento di spingere”

Andrea Della Sala Redattore 
Della vittoria dell'Inter contro la Roma e del vantaggio in classifica dopo la sconfitta della Juve ha parlato l'ex tecnico

Della vittoria dell'Inter contro la Roma e del vantaggio in classifica dopo la sconfitta della Juve ha parlato l'ex tecnico Arrigo Sacchi a La Gazzetta dello Sport:

«Nel calcio, quando credi di aver vinto, succede che spesso vai in crisi e perdi. Ma l’Inter è una squadra di alto livello e di notevole esperienza, e dunque non credo che commetta l’errore di sentirsi già campione d’Italia».

Il vantaggio, però, garantisce tranquillità. E’ d’accordo?

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«Non si può mai stare tranquilli quando il destino dipende da un pallone che rotola. Certo, avere sette punti in più è un buon margine, ma non si deve pensare a gestire. Piuttosto, questo è il momento di spingere ancora di più sull’acceleratore per dare la sgommata decisiva».

Come succede tra due pugili sul ring.

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«Esattamente. Dopo che hai piazzato un pugno a bersaglio, e magari sei riuscito a mandare l’avversario al tappeto, bisogna insistere. Allo stesso modo, quando una squadra segna, a mio avviso deve proseguire ad attaccare per cercare il colpo del k.o.».


Se l’aspettava il crollo della Juve?

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«Se dico di sì, passo per presuntuoso. Però devo ammettere che la sconfitta contro l’Udinese, secondo me, è figlia della sconfitta di una settimana fa, a San Siro contro l’Inter. Dunque, qualcosa si poteva percepire nell’aria».

In che senso?

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«A San Siro i ragazzi di Allegri hanno dato il massimo e hanno capito di essere inferiori all’Inter. Sono partite che ti segnano, nel fisico e nel morale. Una volta intuito che la corsa per lo scudetto, probabilmente, non l’avrebbero vinta, hanno forse abbassato un po’ la guardia. Inoltre la Juve ha una squadra molto giovane, c’è poca esperienza, non ha uomini-leader. Tutto questo, alla lunga, pesa».

Considera che si sia trattato quindi di un calo psicologico?

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«Non sono dentro lo spogliatoio della Juve, quindi mi è difficile giudicare. Dico, però, che il k.o. di San Siro ha inciso parecchio. L’Inter, in quell’occasione, ha dimostrato di essere più forte e, di conseguenza, gli avversari diretti si sono demoralizzati».

Adesso torna in corsa il Milan per il secondo posto.

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«Il Milan sta attraversando un buon momento di forma, e lo ha fatto vedere anche domenica sera contro il Napoli. Ha un solo punto di distacco dalla Juve e quindi è logico che punti ad arrivare secondo. Tuttavia non va dimenticato che i rossoneri sono impegnati anche in Europa League, mentre la Juve non ha partite europee e può prepararsi per tutta la settimana senza sprecare energie. Non è un dettaglio da poco. Sarà una volata appassionante fino in fondo».

E l’Inter osserverà questo sprint dall’alto...

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«Eh no, l’Inter dovrà dare l’anima per arrivare il prima possibile al traguardo, e soltanto allora potrà concedersi un po’ di rilassamento. Anche l’Inter ha impegni europei, la Champions è durissima, la doppia sfida contro l’Atletico Madrid costringerà i nerazzurri a mettere in campo energie supplementari. Il vantaggio, lo ripeto ancora, c’è ed è importante. Ma bisogna proteggerlo con l’atteggiamento mentale giusto. Guai a chi si sente arrivato!».

 

 


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