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Si pensava che l’austriaco portasse esperienza e felicità, se è vero che è tornato all’Inter oltre dieci anni dopo averla vissuta da comprimario, invece quando entra in campo è sempre nervoso, poco lucido e approssimativo. Vuole spaccare tutto e ottiene il contrario: la fortuna aiuta gli audaci, infatti Arnautovic “para” una rete e “avvia” l’azione del pareggio del Verona. Sanchez, invece, è l’eccesso opposto: entra senza mordente, disinteressato alla squadra, come se relegarlo in panchina fosse un’offesa. Ma i patti erano chiari e il suo ruolo di quarta punta era stato ben spiegato dai dirigenti nerazzurri. L’errore, quindi, è stato fidarsi di un calciatore che quel ruolo lo aveva già rifiutato due anni prima ed era stato pagato per togliere il disturbo.
L’Inter ha sottovalutato l’importanza del reparto offensivo perché era sicura del rendimento oltre la media di Lautaro e Thuram. Giusto, ma non avere nemmeno un attaccante che contesta il posto ai titolari è un azzardo che ai massimi livelli non ci si può permettere. Mourinho che tanto si lamenta e Gasperini che ha avuto parecchi infortuni hanno un reparto offensivo più profondo rispetto a quello nerazzurro. L’Inter prega che stiano bene quei due e benedice Inzaghi che da sempre sa come far rendere i suoi attaccanti, a differenza di Allegri che ha qualche difficoltà ad alzare i numeri dei suoi: le cinque punte bianconere in campionato hanno segnato meno del solo Lautaro, 15 gol a 16. Anche se i gol si pesano e quello di Vlahovic a Salerno vale come quello di Frattesi al Verona. Seppur sia frutto di un riciclo delle stratificazioni degli anni passati e non di un progetto, tant’è che Chiesa è un’ala riciclata come seconda punta per evitare che diventasse inutile nel 3-5-2, il reparto offensivo della Juventus è, per profondità e varietà, il migliore del campionato. Certo, le cifre spese per allestirlo sono molto diverse: tra Chiesa, Vlahovic e Kean, la Signora ha sborsato oltre 150 milioni, l’Inter per tutto il suo reparto offensivo non arriva a 50. L’unico affare low cost è stato Milik.
Il paradosso? Kean, che la Juventus vuole dare in prestito per fare spazio a Yildiz, sarebbe perfetto per la rivale"
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