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Inter, tabellina del 4 a memoria. Esplosione di calcio, “Inzaghi vede la seconda stella”

Andrea Della Sala Redattore 
Piccola sofferenza iniziale, ma poi il vantaggio di Darmian apre le porte alla goleada. Un serata di festa che avvicina ancora di più l'obiettivo

Ennesima vittoria dell'Inter e altri 4 gol della squadra di Inzaghi. Piccola sofferenza iniziali, ma poi il vantaggio di Darmian apre le porte alla goleada. Un serata di festa che avvicina ancora di più l'obiettivo, l'infortunio di Frattesi l'unica nota negativa.

 

"Due cose sono certe. La prima: con 12 punti di vantaggio a 12 turni dal termine, l’Inter vede la seconda stella, anche meglio di quanto i Magi vedessero la cometa. La seconda: i nerazzurri hanno mandato perfettamente a memoria la tabellina del 4. Dopo l’incrocio elettrico con la Juventus, dominato, ma vinto di corto muso su autogol, la capolista, per dirla con Sinner, ha lasciato andare il braccio e ha fatto il vuoto: 4 gol alla Roma, 4 alla Salernitana, 4 al Lecce, 4 ieri all’Atalanta. Una vera esplosione di calcio. Più ancora della contabilità di classifica, sono questa allegria di gioco, questa facilità di gol, questa generosa ostentazione di bellezza anche a risultato ottenuto a fare dell’Inter di Inzaghi qualcosa di diverso e di superiore in Serie A", scrive La Gazzetta dello Sport.

"Otto vittorie di fila, l’unica sconfitta lontana 5 mesi, la differenza reti salita a +55, i 67 gol fatti, i 17 clean sheet, 19 punti in più rispetto a un anno fa sono una mostruosità. Come lo sono i 23 gol in 24 match di Lautaro, anche ieri dominante al tiro e in rifinitura, nonostante un rigore sbagliato. L’Atalanta non ha mantenuto la promessa del primo quarto d’ora. Subito il gol, si è squagliata con una fragilità che non far parte del Dna di una squadra forgiata nella roccia. Ha sprecato l’occasione per scrollarsi di dosso la Roma e accorciare sul Bologna che affronterà domenica, con possibilità di sorpasso. Ma dovrà ritrovare la sua vera anima e la luce delle sue stelle, ieri tutte al buio. Un solo tiro in porta. Questa facilità di gioco, questa generosità di prestazione, tipiche delle grandi come il City, legittimano l’aspirazione al titolo, più ancora dei 12 punti di vantaggio. Il popolo della Beneamata sfolla cantando “la capolista se ne va”. Alta sulla capanna di San Siro, vede brillare la seconda stella", sottolinea il quotidiano.



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