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Marotta: “Mai cambiato un allenatore a stagione in corso. Essenza club sono logo e storia”

Marotta: “Mai cambiato un allenatore a stagione in corso. Essenza club sono logo e storia” - immagine 1
Intervenuto alla Luiss di Roma, l'ad dell'Inter ha parlato anche del suo metodo di lavoro in questi anni che ha portato tante vittorie
Andrea Della Sala Redattore 

Intervenuto alla Luiss di Roma, l'ad dell'Inter Beppe Marotta ha parlato anche del suo metodo di lavoro in questi anni che ha portato tante vittorie:

«L'essenza di un club sono logo e storia, non c’è presidente o calciatore che sia superiore. Quando nel 2010 sono arrivato alla Juve ho cambiato tutti i ruoli, dal magazziniere al marketing, attingendo all’interno dell’azienda. Matteo Fabris, che era un impiegato del settore giovanile, è diventato team manager e lo è ancora oggi. Bisogna delegare, dare potere a chi è sotto di te. Va data a tutti anche la possibilità di sbagliare. Ma se non si sa chi sia il colpevole di un errore vuol dire che la struttura non funziona bene. Fare sintesi e decidere, coordinando e assumendosi le proprie responsabilità».


Marotta: “Mai cambiato un allenatore a stagione in corso. Essenza club sono logo e storia”- immagine 2

«cultura dell’alibi, molto frequente nel calcio... Sta alla società mettere la squadra nelle condizioni di non averne, altrimenti ti ritrovi quello che dice che ha giocato male perché il seggiolino del pullman era duro. Un bravo dirigente offre ai suoi il meglio. Quando sono arrivato all’Inter ho portato dalla Juve il miglior nutrizionista. La competenza si paga, ma sono investimenti, non costi».

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«Quando sono arrivato alla Juve mi sono ritrovato a mandare via dei campioni del mondo come Camoranesi. Ma bisogna avere la forza e la capacità di farlo. Non ho mai cambiato allenatore a stagione in corso. Anche perché ancora oggi non so quale sia la percentuale di merito di un tecnico che vince. Secondo me è una componente importante, ma molto fanno i giocatori. Con Allegri abbiamo iniziato la stagione e ci siamo ritrovati tredicesimi, ho chiamato Buffon, Chiellini e Barzagli per capire la situazione, appurato che l’allenatore non c’entrava siamo andati avanti con lui. E abbiamo vinto lo scudetto».

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