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Inter, lo scudetto che apre una nuova era. E per Conte c’è una goduria in più

Fabio Alampi

I nerazzurri si laureano Campioni d'Italia per la diciannovesima volta nella loro storia: interrotto il dominio Juventus

L'Inter è Campione d'Italia: i nerazzurri conquistano lo scudetto numero 19 e interrompono il dominio Juventus che durava da ben 9 anni. La Gazzetta dello Sport celebra il grande condottiero Antonio Conte, che chiude quel ciclo bianconero che proprio lui aveva creato: "Ha riportato il titolo all'Inter dopo 11 anni, con 4 giornate d'anticipo; ha abbattuto il Regno dei Nove Scudetti, durato 3.283 giorni, che lui stesso aveva inaugurato; nell'estate '19 ha preso in braccio un'Inter che aveva accumulato un distacco complessivo di 73 punti dalla Juve nei tre campionati precedenti e, un paio di stagioni dopo, ha vinto il tricolore lasciando la Signora 13 punti dietro; unico mister scudettato alla guida di Juve e Inter, oltre al Trap di cui condivide il furore".

Nuova era e goduria in più

"Lo scudetto numero 18, quello del Triplete, è stato l'ultimo dei Moratti, mecenati di un passato glorioso; questo, il primo di un presidente straniero, schiude una nuova era. Gli Zhang, al di là delle difficoltà recenti, hanno investito tanto e scelto gli uomini del trionfo, a cominciare dalla coppia Marotta-Conte. Ieri, dopo Sassuolo-Atalanta, piazza Duomo si è colorata di nerazzurro. Ricevere il titolo dalle due squadre indicate come esempio di bel calcio e spesso contrapposte al gioco più essenziale dei nerazzurri, è stata una goduria in più, per Conte. L'Inter ha ricevuto lo scudetto a casa, come un pasto da delivery. In fondo, ha un senso perché questo è stato il campionato del Covid, il più assurdo della storia. Se l'Inter lo ha vinto è anche perché ha saputo muoversi meglio su un pianeta sconosciuto".

Stagione massacrante

"Un torneo massacrante, per intensità di match e pochi allenamenti, richiedeva un'anima spessa. Cioè, sacrificio: l'Inter è la squadra che ha vinto più partite (13) con possesso palla inferiore al 50%; reazione: l'Inter ha recuperato più punti da situazione di svantaggio (16); pazienza: l'Inter ha segnato di più nei secondi tempi (49 gol); concretezza: l'Inter ha la migliore percentuale realizzativa (15%). L’assenza di pubblico ha costretto i giocatori a imporsi da soli attenzione e stimoli. Su questo piano la Juve era inattaccabile. Stavolta Conte ha stracciato tutti.

[...] Il segreto dello scudetto è etico, prima ancora che tattico o tecnico. Conte ha estirpato l'assuefazione alla sconfitta, cresciuta sotto la tirannia della Juve, e ha costruito un gruppo vincente. Antonio ha gonfiato i cuori di Barella e Bastoni, come Herrera faceva con Bicicli: «Sei meglio di Garrincha»; ha convinto Perisic a difendere in fascia, come Mou con Eto'o. Ha raffinato definitivamente Lukaku, suo caro diamante grezzo; ha completato la maturazione di Lautaro; ha adattato al calcio italiano Hakimi ed Eriksen; ha dato ordine tattico a Barella e personalità da titolare a Bastoni".