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Italia, Spalletti correggi gli errori. Tocca a Frattesi, rientra Di Lorenzo: out Darmian?

Il tecnico della Nazionale sa quanto è importante la gara con l'Ucraina e studia le mosse per mettere in campo la miglior formazione

Dopo la vittoria convincente contro la Macedonia, l'Italia di Spalletti è chiamata a un'altra partita decisiva contro l'Ucraina. Il tecnico degli azzurri Spalletti sa quanto è importante questa gara e vuole preparare la sfida nel migliore dei modi.

"È vietato lasciarsi prendere dall’euforia. Il c.t. ha rivisto la partita dell’Olimpico e si è segnato parecchie cose da correggere. Sono le spine che tormentano la sua vigilia: la difesa che scricchiola, i cali di tensione nel secondo tempo, le marcature preventive che a lungo andare da punto di forza diventano una debolezza. Senza contare le inevitabili pressioni che gravitano su una squadra che per due volte ha fallito l’assalto al Mondiale e vuole a tutti i costi scongiurare una nuova apocalisse. Preoccupazioni legittime ,che si mischiano alla soddisfazione per aver dato segnali importanti", sottolinea il Corriere della Sera.

"Raspadori, novello Pablito, ha funzionato e se dovrà passare il testimone a Scamacca spera di avere un posto come esterno. Di sicuro giocherà Chiesa, tornato al centro del villaggio azzurro, con una scintillante doppietta. A centrocampo rientrerà Frattesi ed è probabile la conferma di Jorginho, che ha superato il trauma del quarto rigore consecutivo sbagliato con l’Italia, per fortuna ininfluente".

"Il piano di Spalletti è semplice: giocare per vincere, dominare la partita e non sarà facile considerando che gli azzurri hanno un solo vero allenamento a disposizione, questa mattina a Coverciano, mentre l’Ucraina si prepara da una settimana. Dobbiamo attaccare per non essere attaccati dentro la BayArena. Tra i dubbi di formazione, anche chi impiegare davanti a Donnarumma: rientrerà Di Lorenzo, che ha scontato la squalifica, ma non è facile lasciar fuori il silenzioso Darmian, sempre puntuale, nell’Inter come adesso in Nazionale. I centrali Gatti e Acerbi hanno mostrato fragilità, perciò Mancini e Buongiorno sperano. Tutto è nella testa di Spalletti", aggiunge il quotidiano.



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