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Tenere Motta non significa fare mercato: Inter, ora parla chiaro!

E’ una valutazione che prescinde dalla sconfitta di Lecce, e che era assolutamente valida anche dopo la vittoria nel derby. L’Inter ha bisogno di fare mercato, e non per soddisfare le esigenze e i desideri di novità dei tifosi, ma...

Daniele Mari

E' una valutazione che prescinde dalla sconfitta di Lecce, e che era assolutamente valida anche dopo la vittoria nel derby. L'Inter ha bisogno di fare mercato, e non per soddisfare le esigenze e i desideri di novità dei tifosi, ma perché lo richiede l'ossatura (incompleta) della squadra e perché lo hanno ripetuto in tempi non sospetti i vari tecnici che si sono susseguiti sulla panchina nerazzurra.

Lo ha urlato ai quattro venti Rafa Benitez, lo ha sottolineato in maniera garbata (forse troppo) Gasperini, lo ha detto prima della sosta natalizia anche Claudio Ranieri: la squadra è incompleta, la rosa è corta e i ricambi non solo non sono all'altezza dei titolari, ma nemmeno ci si avvicinano (se lo fece sfuggire anche Sneijder in ritiro con l'Olanda).

E, sotto sotto, lo ha ammesso anche la società, che ha spedito prima Ausilio e poi Branca per una settimana in Brasile (due dirigenti e missione di 20 giorni solo per prendere Juan??). E allora che cosa sta succedendo? L'Inter, dal 22 maggio 2010, ha praticamente smesso di fare mercato. Si è salvato solo Leonardo, lo scorso gennaio, ma per il resto il nulla. Anzi, sono partiti prima Balotelli e poi Eto'o, ovvero due giocatori ultradecisivi.

Con quella attuale sarebbero tre le sessioni di mercato da "bella addormentata" dell'Inter. Decisamente troppe. Le regole del Fair Play Finanziario costituiscono la nuova Bibbia dei vertici di Corso Vittorio Emanuele? Allora, che si osi. E invece i giovani prendono altre strade, e i senatori non possono (fisicamente e anagraficamente) tirare la carretta fino a giugno. Lo sanno anche in società.

Moratti aveva promesso che Ranieri sarebbe stato accontentato, che sul mercato "la società non si sarebbe tirata indietro come ha sempre fatto". Bene, ci sono 48 ore per mantenere quella promessa. Perché il terzo posto è vicino ma le squadre pronte a centrarlo sono tante. E fallire l'ingresso in Champions per poi essere costretti a dire, a giugno, che non si fa mercato perché mancano gli introiti della qualificazione alla massima competizione continentale, è uno scenario troppo pericolosamente d'attualità.

"Noi il sostegno non lo faremo mai mancare, ma voi a gennaio dimostrateci di avere le idee chiare". Il messaggio era arrivato chiaro, da parte di chi l'Inter la segue dal caldo di Dubai al freddo di Kiev, durante Inter-Lecce dello scorso dicembre. Deludere i mittenti di questo messaggio, ovvero tutti i sostenitori nerazzurri, non è accettabile. E togliere Thiago Motta dalle "grinfie" di Leonardo non è abbastanza.