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Il Giornale: «Inter inadeguata per qualunque obiettivo a prescindere dal tecnico»

Su Il Giornale di oggi troviamo una spietata analisi dei mali che hanno condotto l’Inter alla tragicomica situazione del cambio di allenatore dopo sole tre partite: «L’Inter ha pagato la presunzione di Gasperini ma anche un pizzico di...

Lorenzo Roca

Su Il Giornale di oggi troviamo una spietata analisi dei mali che hanno condotto l'Inter alla tragicomica situazione del cambio di allenatore dopo sole tre partite: «L'Inter ha pagato la presunzione di Gasperini ma anche un pizzico di inadeguatezza alla panchina: forse troppo grande per lui. Ora siamo alle solite. Cambia l’allenatore, resta la squadra: oggi inadeguata a qualunque obiettivo. Ci vorrebbe Mandrake. Resta pure Moratti con il suo tiro al piccione: leggi allenatore. All’Inter arriva il quinto in 16 mesi. Contro Moratti bisogna essere furbi, più che bravi. I mali dell’Inter partono dal Capo, lo spogliatoio ascolta e va dove tira il vento. C’è gente che conta troppo e indirizza i destini. Quest’anno la società ha sbagliato la scelta tecnica, ma pure la valutazione della squadra. Benitez aveva fatto una radiografia perfetta: bastava seguirla per non sbagliare. Troppo sottovalutato il problema del gruppo storico, ormai esausto e prosciugato. Servivano un paio di centrocampisti di peso e di valore: meno giovani di belle (?) speranze e più qualità e pedigrèe. Il problema non sta nell’attacco, ma nell’impotenza fisica del centrocampo e nelle distrazioni difensive dovute a scarsa qualità degli interpreti. All’Inter mancano esterni di valore. Ci hanno provato con Nasri: costava troppo. Ma ci sarà qualcuno più bravo di Jonathan? La società aveva poca disponibilità economica? Eppure qualcosa ha speso. Il caso Alvarez valga per tutti: medio costo, inadeguato e in tribuna per castigo. Si preparano tempi duri, almeno fino a gennaio. Ranieri, come chiunque, non ha una bacchetta magica. Forse più capacità e meno presunzione di Gasp, il tanto per metter la squadra al riparo da un uragano, non per farla tornare agli splendori. Ranieri è un uomo per tutti i campionati: va al di là delle etichette. Caratterialmente fatica a rapportarsi con lo spogliatoio. Nel pedigrèe porta buoni ricordi, mai il salto in alto definitivo. Arriva nella squadra che Mourinho ha distrutto, ne raccoglie i cocci. Mou è la sua croce. Ancora una volta».