L’Inter vuole questo scudetto. Lo vuole Inzaghi, che può scrivere una pagina importante della storia del club: dai tempi di José Mourinho i nerazzurri non fanno una doppietta tricolore. E in assoluto, in Serie A, dopo l’era Juventus dei nove titoli di fila, non ci è riuscito nessuno. Lo vuole Oaktree, per festeggiare la sua prima vittoria. Lo vogliono i dirigenti, lo cercano i giocatori, anche quelli che all’amico-nemico Antonio Conte devono il lancio nella dimensione più alta della loro carriera. Quando Lautaro dice «con il Napoli sarà un bellissimo duello fino alla fine», fa capire che il mood dello spogliatoio è quello giusto. L’Inter è dove pensava di essere, in questo periodo dell’anno, ovvero in buonissima posizione nella classifica Champions e potenzialmente in vetta in Serie A considerando il recupero della gara con la Fiorentina, che si giocherà con ogni probabilità il 6 febbraio.
"Non è stata perfetta, l’Inter di campionato. Da qui al 2 marzo Inzaghi ha bisogno di fare due step di crescita. Il primo sul rendimento a San Siro, perché in casa sono già arrivate una sconfitta e tre pareggi: troppi punti lasciati per strada. L’altro step deve arrivare dagli scontri diretti, che fin qui hanno regalato gioie solo contro l’Atalanta: prima della partita del Maradona c’è la rivincita contro il Milan e il derby d’Italia. Ecco perché sarà importante qualificarsi tra le prime otto in Champions, missione che Inzaghi dovrà mettere in pratica da domani a Praga: così facendo, libererebbe un calendario di febbraio già intasato dalle due partite dei playoff, che cadrebbero proprio a cavallo della sfida contro Thiago Motta", sottolinea Gazzetta.
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