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Inter, Inzaghi ripete un concetto dal primo giorno. Obiettivo scudetto, servono due step

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Il tecnico batte forte su un punto e la squadra sembra essersi ora sintonizzata. Adesso testa alla Champions League
Andrea Della Sala Redattore 

Dopo il pareggio con il Bologna, l'Inter si è subito rialzata e ha ottenuto una vittoria convincente contro l'Empoli. Ora testa alla trasferta di Champions, fondamentali i tre punti con lo Sparta Praga per evitare i playoff e volare subito agli ottavi.

«Vincere è dura, rivincere lo è ancora di più». Come un messaggio stampato e appeso ad Appiano, Simone Inzaghi ripete questo concetto ai giocatori fin dal primo giorno di questa stagione. Ecco, la (buona) nuova per il tecnico è che Lautaro e compagni si sono - adesso sì - sintonizzati. Tutti l’hanno capito: la seconda stella non scende in campo. Ti accompagna sulla maglia, ma non vince le partite. Serve allora spingere sempre, sporcarsi le mani, scavare fin dove è possibile, andare a trovare energie che sembrano nascoste. L’Inter contro l’Empoli ha regalato questa sensazione, al suo allenatore. Perché è stata sempre dentro la partita. E l’ha fatto senza innervosirsi, per esempio alla fine di un primo tempo in cui gli elementi c’erano tutti, per complicarsi la vita: il pareggio della gara precedente col Bologna, la pressione del Napoli che poche ore prima aveva vinto con l’Atalanta, un gol che non arrivava a fronte di un avversario molto chiuso. La ripresa giocata e gestita in quel modo vale un segnale positivo non banale, anche per la lucidità nell’andare a segnare il 3-1 senza scommettere sulla sofferenza finale", scrive La Gazzetta dello Sport.


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L’Inter vuole questo scudetto. Lo vuole Inzaghi, che può scrivere una pagina importante della storia del club: dai tempi di José Mourinho i nerazzurri non fanno una doppietta tricolore. E in assoluto, in Serie A, dopo l’era Juventus dei nove titoli di fila, non ci è riuscito nessuno. Lo vuole Oaktree, per festeggiare la sua prima vittoria. Lo vogliono i dirigenti, lo cercano i giocatori, anche quelli che all’amico-nemico Antonio Conte devono il lancio nella dimensione più alta della loro carriera. Quando Lautaro dice «con il Napoli sarà un bellissimo duello fino alla fine», fa capire che il mood dello spogliatoio è quello giusto. L’Inter è dove pensava di essere, in questo periodo dell’anno, ovvero in buonissima posizione nella classifica Champions e potenzialmente in vetta in Serie A considerando il recupero della gara con la Fiorentina, che si giocherà con ogni probabilità il 6 febbraio.

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"Non è stata perfetta, l’Inter di campionato. Da qui al 2 marzo Inzaghi ha bisogno di fare due step di crescita. Il primo sul rendimento a San Siro, perché in casa sono già arrivate una sconfitta e tre pareggi: troppi punti lasciati per strada. L’altro step deve arrivare dagli scontri diretti, che fin qui hanno regalato gioie solo contro l’Atalanta: prima della partita del Maradona c’è la rivincita contro il Milan e il derby d’Italia. Ecco perché sarà importante qualificarsi tra le prime otto in Champions, missione che Inzaghi dovrà mettere in pratica da domani a Praga: così facendo, libererebbe un calendario di febbraio già intasato dalle due partite dei playoff, che cadrebbero proprio a cavallo della sfida contro Thiago Motta", sottolinea Gazzetta.

 

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