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Collina: “Real-Juve? Non devo replicare, Oliver arbitro esperto. La VAR in Champions…”

L'ex arbitro italiano non ha dubbi

Matteo Pifferi

Intervenuto a Sky, il responsabile della commissione arbitri della Fifa, Pierluigi Collina, è tornato a parlare della designazione di Oliver, arbitro di Real Madrid-Juventus:

"Francamente io non credo di dover replicare, credo di dover fare delle scelte insieme a chi lavora con me. Scelte basate su fatti. Un fatto è che questo arbitro aveva arbitrato 199 partite di Premier fino a quel momento, poche settimane dopo ha arbitrato la finale di FA Cup fra Chelsea e Manchester United. Per cui non credo che si possa definire un arbitro con questo background inesperto. Sicuramente nelle ultime stagioni abbiamo perso un certo numero di arbitri importanti in termini di numero di partite dirette"

VAR - "Il Presidente della Uefa ha sempre detto che per garantire la competizione per club più importante al mondo, la Champions, occorra iniziare a utilizzare questa tecnologia nel momento in cui ci sia la certezza sul suo funzionamento. D’altronde, ci sono delle problematiche che non sono molto chiare né molte conosciute, e che non riguardano l’aspetto arbitrale e vanno risolte prima. E che per essere risolte hanno bisogno di un certo tempo. Faccio due esempi: il primo riguarda la policy della Uefa nei confronti della scelta di un fornitore. Esistendo diversi provider, diverse aziende che forniscono questa tecnologia, la Uefa non può sceglierne una: deve fare una gara per cui deve fissare un capitolato, deve coinvolgere queste aziende e ricevere offerte, valutarle e poi fare una scelta. Tutto questo, ovviamente, richiede dei tempi. Le competizioni che hanno utilizzato il Var finora avevano solamente un broadcaster, perché le competizioni nazionali hanno un broadcaster che trasmette queste partite, così come la Fifa e addirittura il broadcaster per la Coppa del Mondo. La Champions viene giocata in 18-20 Paesi diversi con 18-20 broadcaster diversi: occorre usare le loro immagini per cui occorre avere un accordo con questi broadcaster e alcuni di questi sono individuati solamente dopo i play-off. Oltre a questo, c’è un altro esempio, una problematica legata agli arbitri, perché ovviamente una cosa è prepararli per una competizione nazionale, in cui tutti gli arbitri vengono da uno stesso Paese, un’altra è prepararli per una competizione internazionale, per cui serve tempo, come ha fatto la Fifa, che ha iniziato nell’autunno del 2016 a preparare gli arbitri per la Coppa del Mondo. Un’altra cosa è preparare arbitri che hanno diverse provenienze e diversi background, diverse abitudini".

(Gazzetta)

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