ilGiornale – L’Inter indonesiana può avere ritorni esaltanti, ma…

«Solitamente nelle chiacchiere il 90 per cento delle cose che si dicono non sono vere. E non credo che i prossimi siano giorni decisivi». Massimo Moratti è rientrato da Londra e smonta tutto, le quote, le cifre, la fretta. «No - precisa -, non si sta ragionando sulla possibilità di cedere o meno la maggioranza della società. La discussione è di un tipo tutto diverso. Non è determinante. Lo è se questa cosa ha un vantaggio grosso per l’Inter. Se non ha vantaggi per l’Inter, niente, lasciamo stare». Era quello che tutti volevano sentire, Moratti non pensa a sé, pensa all’Inter, questa è quell’identità che i tifosi in curva hanno dimenticato quando chiedevano un uomo di riferimento in società.

C’è già,èlui,e questa è la sua titubanza: Erick Thohir sa cosa significa l’Inter? Nel resto della faccenda non ci sono ombre, la famiglia Thohir ha origini certificate, il padre Teddy è uno degli uomini più influenti e ricchi d’Indonesia, il figlio Erick è uno dei più facoltosi tycoon della comunicazione, il fratello maggiore Garibaldi si è dichiarato in linea sulla scelta della famiglia di scalare l’Inter. Il punto è questo, oggi è il 30 per cento, domani tutto. I tifosi vogliono vincere ma con Moratti presidente, questo sembra chiaro. E Thohir sa che senza la sponda di una delle più radicate famiglie dell’aristocrazia milanese i suoi progetti vanno in frantumi. Ma c’è fretta, banche e advisor sono al lavoro da mesi, siamo al dunque perché questa rimane un’offerta irripetibile e nel 2012 con i cinesi il valore del marchio Inter era di 500mln, oggi è poco più della metà, con indebitamenti e libri in rosso. Lazard ha già messo in guardia, le cose potrebbero migliorare ma anche peggiorare.

Si vocifera da giorni di un altro club di serie A che sta passando in mano straniera, non è detto sia lo stesso giro ma nella vita ci si mette un attimo a rimanere staccati. Inter-Indonesia può avere ritorni esaltanti, sempre che il presidente rimanga Massimo Moratti.