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Lautaro, dalla rabbia alla festa. Esce triste, ma poi si scatena: esulta come un ultrà

Lautaro, dalla rabbia alla festa. Esce triste, ma poi si scatena: esulta come un ultrà - immagine 1

L'attaccante dell'Inter non prende bene la sostituzione, ma poi incita i compagni fino alla fine ed esulta assieme ai tifosi

Andrea Della Sala

Nella serata di festa è di trionfo dell'Inter, non c'è il nome di Lautaro Martinez nel tabellino. L'attaccante, però, si guadagana il rigore da cui nasce la vittoria nerazzurra. Al momento del cambio non la prende benissimo, ma poi il Toro si scatena nei festeggiamenti.

Lautaro, dalla rabbia alla festa. Esce triste, ma poi si scatena: esulta come un ultrà- immagine 2

"L’episodio chiave, la rabbia per il cambio, la lite dopo il sorpasso con la panchina bianconera. In campo è stato un Toro in tono minore, ma Lautaro Martinez è stato comunque protagonista della serata, sia per il rigore conquistato in coda al secondo tempo da cui è arrivato il 2-2 sia per l’elettricità portata fuori dal campo dopo la sostituzione al 90’, presa piuttosto male. Lautaro ha cercato invano lo sguardo di Inzaghi mentre usciva, poi ha sbracciato vistosamente prima di accomodarsi in panchina. Voleva il gol, voleva mettere il sigillo al secondo titolo stagionale, come già successo in Supercoppa. E avrebbe voluto anche calciarlo quel rigore, ma Calhanoglu aveva già sequestrato il pallone. Dopo il 3-2 di Perisic, il Toro ha avuto un diverbio a distanza con Pinsoglio e Bernadeschi, nel parapiglia che ha poi portato all’espulsione di Allegri. Fuori dal campo Lautaro si è trasformato in ultrà una volta passata la delusione del cambio: ha incitato i compagni come un allenatore, ha invitato i tifosi a lanciare i cori negli ultimi minuti del match. E alla fine è stato tra i più scatenati della festa sotto la Nord. È stato capopopolo, come un anno fa fu Lukaku. E la stagione non è ancora finita...", racconta La Gazzetta dello Sport

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