Cosa manca per trovare una svolta nel calcio italiano?
—“Immagina quanto è difficile il lavoro per un presidente federale visto che la Serie A è la locomotiva del movimento e si litiga come fosse una riunione condominiale. Io non voglio né attaccare né difendere Gravina, basta guardare i fatti. Le riforme che aveva in testa Gravina e che ha sbandierato non sono mai state fatte perché non ci sono stati i numeri per realizzarle. A leggere e a vedere queste riforme, dalla struttura dei campionati alla questione delle giovanili, nessuno le ha bocciate. Si è trattato di fare pesi e contrappesi su questioni politiche che non hanno permesso all’Italia di crescere calcisticamente. C’è un immobilismo in Italia che non lo scuoti neanche se arriva Giovanna D’Arco".
Cosa ha detto questo Europeo a livello di mercato?
—“Sono più le delusioni che le sorprese, eravamo all’apertura ufficiale del calciomercato e l’errore di Sesko nel finale, a prescindere dalla paratissima di Diogo Costa, fa riflettere. Vale 60 milioni, ora vale 30 milioni? Come le oscillazioni in positivo per ogni gol fanno salire il cartellino, questi errori dovrebbero farla scendere. Chiesa? Credo che la valutazione sia legata a quanto resta a bilancio della Juventus, io penso che si possa prendere anche a meno di 25 milion”.
(Fonte: TMW Radio)
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