Missione recupero per Correa, Lukaku e Lautaro: i tre attaccanti dell'Inter stanno attraversando momenti non particolarmente entusiasmanti, sia fisicamente che psicologicamente, e il Mondiale non ha portato loro giovamento. La Gazzetta dello Sport analizza singolarmente i tre casi: "Il Tucu si trova di fronte a un doppio recupero: fisico, per il problema al ginocchio da risolvere, ed emotivo, perché il Tucu deve ancora assorbire la botta per aver visto sfumare il Mondiale proprio sul più bello, quando era già in Qatar con Messi e compagnia. Gli acciacchi, da qui alla ripresa del campionato saranno già un ricordo, ma con l'amarezza per il forfait mondiale toccherà conviverci e farsene una ragione, magari trovando proprio nella maglia nerazzurra quella spinta motivazionale necessaria per ripartire di slancio anche in albiceleste. Il Tucu, d'altra parte, sa anche di essere ancora in debito con l'Inter e con Inzaghi dopo una stagione e mezza a Milano al di sotto delle aspettative. La voglia di riscatto e l'ambizione di vestire finalmente un ruolo da protagonista in nerazzurro, in teoria, possono aiutare".
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Dalla testa al fisico: Inter, missione recupero per Correa, Lukaku e Lautaro
"Un po' la stessa voglia che probabilmente cova Big Rom, seppur per ragioni ben diverse. Perché se il belga ha superato gli acciacchi che ne hanno tormentato la prima parte di stagione, condizionandone inevitabilmente anche il rendimento in Qatar, adesso si tratta di superare quel mix di rabbia e tristezza che ha provocato il prematuro ritorno a casa del Belgio. Lukaku ha appena archiviato un Mondiale amaro, culminato nella serataccia contro la Croazia tra errori sotto porta, lacrime a bordo campo e quel violento pugno contro la panchina. Dopo aver contribuito a portare il Belgio in Qatar con 5 reti, Big Rom ha gettato il cuore oltre l'ostacolo per essere presente, ma il campo ha detto che i muscoli non erano ancora sufficientemente pronti. Lo saranno sicuramente dopo il mese di lavoro in più che potrà svolgere in nerazzurro, senza l'obbligo di dover bruciare le tappe. Ma nel frattempo sarà necessario lavorare anche su testa e morale, Inzaghi e il suo staff ne sono consapevoli, per far sentire Big Rom nuovamente al centro del progetto".
"C'è infine Lautaro, che scalpita ancora per entrare in "sintonia" con l'atmosfera mondiale. Il Toro è arrivato in Qatar sulla scorta di otto gol e sei assist firmati tra campionato e Champions, ma deve ancora ingranare ai Mondiali dopo una prima fase anonima e senza acuti che - seppur momentaneamente - lo ha fatto scivolare in panchina. Nessun dubbio sulle gerarchie dell'attacco albiceleste e sullo status del Toro nella rosa di Scaloni, che continua a considerarlo la prima punta titolare. D'altra parte, Lautaro resta sempre il bomber più prolifico da quando il tecnico siede sulla panchina della Seleccion. Ma è un dato di fatto che le opache prove contro Arabia Saudita e Messico (unite alle "scintille" di Julian Alvarez contro Polonia e Australia) gli abbiano fatto perdere spazio. L'insofferenza e gli errori nello scampolo di gara contro i Socceroos hanno messo a nudo le difficoltà attuali del Toro, alla ricerca semplicemente di un gol che ribalterebbe umore e prospettive. Ecco perché il bomber di Bahìa Blanca adesso ha nel mirino l'Olanda, consapevole di poter ancora mettere la propria firma su questo Mondiale. Per sé e per l'Inter, che spera di riaccogliere a fine mese un Toro in salute e con il morale alle stelle".
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