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Presidente AIA: “Basta violenze contro gli arbitri. D’ora in poi…”

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"Il mondo del calcio e soprattutto le istituzioni si devono fermare a riflettere su un fenomeno che ha ripercussioni non solo sportive ma anche sociali", dice Pacifici
Matteo Pifferi Redattore 

"E' ora di dire basta! La violenza sugli arbitri, fenomeno da sempre grave nel calcio italiano, ha ormai assunto contorni insostenibili". Il presidente dell'Aia Carlo Pacifici annuncia importanti prese di posizione contro la violenza sugli arbitri, dopo l'ultimo grave episodio che ha portato un giovane arbitro in ospedale con un braccio fratturato e 30 giorni di prognosi.

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"L'Associazione Italiana Arbitri, a tutela di tutti i propri 33 mila associati, assumerà ora dure prese di posizione per lanciare un segnale forte e tangibile contro questa deplorevole realtà, che si manifesta soprattutto nei campi di periferia a danno di giovani che, con il proprio impegno, permettono il regolare svolgimento dei Campionati dilettantistici e del settore giovanile - prosegue Carlo Pacifici - Un primo segnale partirà dal Lazio, regione dove si è registrato l'ultimo grave episodio, con un arbitro, impegnato in una partita di Terza Categoria, che a seguito di un'aggressione ha riportato la frattura di un braccio con una prognosi di 30 giorni.


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Un episodio che oltre ad avere conseguenze fisiche e psicologiche, le avrà anche a livello lavorativo essendo il giovane associato impossibilitato per alcune settimane a poter svolgere la propria professione di fisioterapista". "Il mondo del calcio e soprattutto le istituzioni si devono fermare a riflettere su un fenomeno che ha ripercussioni non solo sportive ma anche sociali - ha detto ancora Pacifici in una nota - Non basta condannare il fenomeno bisogna agire subito per allontanare chi semina odio e violenza sui campi di calcio. Tutelare gli arbitri vuol dire tutelare il calcio. E' quindi iniziata una riflessione e nelle prossime ore saranno definiti i dettagli di questa dura presa di posizione, definendone i modi e le forme, che potrà avere attuazione sui campi dilettantistici del Lazio. Non escludiamo inoltre iniziative di sensibilizzazione anche nei massimi campionati professionistici - conclude il presidente dell'Aia - per portare l'attenzione del grande pubblico su un tema che deve essere considerato un problema di tutti e non solo degli arbitri".

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