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Repubblica – Inter squadra in caduta libera. Non si può più sbagliare…

Tutto crolla. I muscoloni di Gareth Bale e degli altri Spurs hanno inferto l’ultima spallata, ma l’Inter è in caduta libera almeno da gennaio. O forse da prima: si può far risalire a Parma–Inter 1-0, 26 novembre scorso,...

Francesco Parrone

Tutto crolla. I muscoloni di Gareth Bale e degli altri Spurs hanno inferto l’ultima spallata, ma l’Inter è in caduta libera almeno da gennaio. O forse da prima: si può far risalire a Parma-Inter 1-0, 26 novembre scorso, l’inizio del lungo inverno nerazzurro. Quella sera la squadra cadde quasi senza reagire e da lì ha faticato a rialzarsi, alternando prestazioni sconcertanti a qualche vittoriuzza qua e là.

Poi, da gennaio, le grandi sconfitte: 0-3 a Udine, 1-3 a Siena, 1-4 a Firenze, 0-3 a Londra due sere fa. Non ci fossero stati due secondi tempi giocati da vera Inter, contro il Milan e a Catania, il bilancio sarebbe ancora più pesante. Ma ora, davvero, non si può più sbagliare: data per persa l’Europa League, bisogna concludere dignitosamente il campionato e arpionare la finale di Tim Cup (1-2 all’andata contro la Roma, ritorno il 17 aprile). Quindi tutti sotto esame, nessuno escluso, da qui a maggio.

Anche Andrea Stramaccioni. Dire oggi che il tecnico rischia seriamente la panchina è una fesseria, perché Moratti credein lui. E una conferma è arrivata proprio ieri sera: «I nostri campionissimi - ha spiegato il presidente - hanno bisogno di passare un bel giorno il testimone a nuovi giocatori e lo si deve fare con intelligenza e calma. Spero, e credo, che questo Stramaccioni lo sappia fare».

Ma se la tendenza negativa dell’attuale Inter non si arrestasse, non è escluso qualche provvedimento drastico nel finale di stagione, o potrebbe essere lo stesso Stramaccioni a rassegnare le dimissioni se prendesse atto che il gruppo non riesce a seguirlo (Mazzarri, Simeone e Petkovic le opzioni possibili).

Ma ora è inutile precorrere i tempi, e in fondo l’Inter sta già lavorando per la prossima stagione con gli acquisti quasi perfezionati di Icardi e Botta, più Campagnaro e Andreolli. Il tecnico ha varie attenuanti, al suo primo anno di A e con una squadra massacrata dagli infortuni che nei prossimi due mesi sarà praticamente senza attaccanti: Cassano ormai è un ex, quindi rimangono il solo Palacio più il misterioso Rocchi.

Ma Stramaccioni ha anche qualche responsabilità nella gestione psicologica del gruppo, oltre che per alcune discutibili scelte di formazione, senza contare che è stato coinvolto nel brutto incidente con Cassano che però alla Pinetina si tende a minimizzare, ricordando di quando volavano schiaffoni veri tra Mourinho e Balotelli (accadde almeno due volte, una a Kazan e una alla Pinetina) e l’Inter vinceva tutto.

Piuttosto, a Moratti (presente a Londra e attonito per l’ennesimo rovescio) non è piaciuto il messaggio di Stramaccioni alla vigilia: lamentarsi delle assenze e dichiarare prioritario il campionato rispetto alla coppa, non è stata una buona idea. Intanto Zanetti scuote tutti: «Dobbiamo ritrovare la concentrazione, iniziamo troppo male le partite». Ieri applausi dei tifosi ai giocatori alla Pinetina.

Sul fronte dei dirigenti, criticatissimi per alcune scelte di mercato, sta tornando d’attualità il nome di Leonardo: andrà viadal Psg e cerca sistemazioni, con Moratti il rapporto è rimasto solido e in futuro potrebbe anche tornare con un ruolo operativo (ma non in panchina).