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GdS – Dybala, sì all’Inter dopo tre offerte scritte: “Due addii e c’è una promessa”

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Il futuro di Paulo Dybala. L'Inter resta in pole position per la Joya, ecco la situazione per La Gazzetta dello Sport

Alessandro Cosattini

Il futuro di Paulo Dybala. Dopo le parole di Beppe Marotta di settimana scorsa e in seguito a quelle odierne di Simone Inzaghi, che reputa al completo il suo attacco al momento. La Gazzetta dello Sport ha fatto il punto sulla situazione e individuato in particolare tre squadre in Italia in corsa per la Joya. “Inter, Napoli, Roma. Sono tre, al momento, le possibili destinazioni italiane di Paulo Dybala, ancora senza squadra dopo la fine dell'avventura juventina. I nerazzurri sono stati i primi a muoversi, ma ora devono fargli spazio. Gli azzurri di De Laurentiis ci provano e il fascino del Maradona può incidere. In corsa anche la Roma, senza Champions ma con Mourinho…

tutto tace in apparenza, eppure contano più le parole non dette di quelle effettivamente pronunciate. I nerazzurri non hanno rinunciato mai all’idea di arruolare l’attaccante argentino e controllano la situazione a distanza, di sottecchi, in maniera piuttosto sorniona”, si legge sul sito della rosea.

Dybala

Dybala-Inter, tre offerte scritte

Poi si entra nei dettagli della situazione che riguarda la Joya e i nerazzurri in particolare: “Dybala ha molto di cui discutere con il suo procuratore Jorge Antun, l’ex venditore di auto integerrimo su bonus alla firma e lauto stipendio nei primi momenti della trattativa con i nerazzurri. Dybala vuole giocare a carte scoperte con tutti e, anche se un po’ spazientito, non vuole farsi vincere dal ticchettìo dell’orologio. Il tempo passerà pure, ma lui vuole innanzitutto capire il reale motivo per cui l’interesse nerazzurro si sia di colpo raffreddato. Dopo un corteggiamento durato mesi, non settimane, con tanto di tre proposte scritte, è naturale che l’argentino si vedesse già assieme a Lautaro. Poi è arrivato l’urugano Lukaku a cambiare le priorità del club e modificare le tempisti sul mercato. A fine sessione i big in attacco dovranno comunque essere 4, non uno di più, con la sola aggiunta di Valentin Carboni come talentino dalla Primavera.

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Cifre e condizioni per Dybala-Inter

Non è detto che Paulo non indossi presto l’agognata maglia perché, ben oltre questo silenzio spettrale, l’Inter non molla la preda argentina. A maggior ragione adesso che la questione ingaggio è meno problematica rispetto alle richieste dello stesso giocatore di un mese fa. Sarà pure arrivato fuori tempo massimo, ma il sì alla base economica proposta dai nerazzurri finalmente c’è: 5 milioni di parte fissa più un milione legato alle presenze effettive in campo, pari ad almeno il 50%, con aggiunta di una clausola rescissoria che tutelerebbe entrambe le parti. Come a dire, Paulo ha già fatto un passettino indietro, è tornato a più miti consegni.

Il dato economico era uno degli ostacoli alle nozze e adesso è superato. Semmai c’è da oltrepassare l’altro macigno che si è piazzato in mezzo tra i nerazzurri e Paulo. Anzi, i macigni sono due, come le uscite che l’Inter dovrà necessariamente fare per avere spazio per la Joya. Non una, non il solo Sanchez. Semmai, il difficile arriverà dopo, quando si proverà a piazzare sul mercato uno tra Edin Dzeko, da poco rientrato al lavoro ad Appiano, e Joaquin Correa, che ieri a Lugano ha dimostrato di essere partito con il piede giusto. Non ci sono offerte adeguate al momento, né per il Tucu pagato in totale 31 milioni né per il bosniaco, intenzionato a rimanere: trovare una squadra che spalmi l’ingaggio di Edin a quattro milioni per due stagione sarà la sfida (non facile) delle prossime settimane. Ecco che qui si inserisce la variabile tempo, imprevedibile e decisiva. Se dovesse comparire qualcuno con un assegno interessante, Dybala sarebbe ovviamente libero di firmare, ma l’Inter non perde comunque il suo punto privilegiato di osservazione: nell’ultima, ormai lontana, chiamata con gli agenti, Marotta ha strappato una promessa. Sarà il primo a sapere di eventuali rilanci altrui”, si legge.

(Fonte: gazzetta.it)

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