Al termine della due giorni di conferenze per la presentazione dei nuovi acquisti dell'Inter, anche il direttore tecnico Marco Branca risponde alle domande dei giornalisti a chiusura della sessione estiva del calciomercato.
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A tutto Branca: “Kucka arriverà da noi più forte. Noi vogliamo i talenti”
Al termine della due giorni di conferenze per la presentazione dei nuovi acquisti dell’Inter, anche il direttore tecnico Marco Branca risponde alle domande dei giornalisti a chiusura della sessione estiva del calciomercato. Adesso che è...
Adesso che è finito tutto, può dirci se Wesley Sneijder sarà contento di essere rimasto all'Inter?
"Sono convinto di sì e credo al fatto che ci siano stati degli interessamenti. Nessuna offerta, nessuna trattativa da parte di nessuna squadra, ma si parlava di interessamenti di un'altra grande squadra oltre la nostra. Credo di aver letto più di altre il nome del Manchester United, è una cosa che può far piacere a lui, ma anche a noi perchè questo certifica la bontà del lavoro del giocatore e del nostro".
Quella con Carlos Tevez è stata davvero solo una chiacchierata?
"Se voi pensate che la valutazione confermata a più riprese è stata di 45 milioni di euro, potete capire da soli che non è mai stato possibile".
Sarebbe stato meglio avere subito a disposizione Kucka?
"No, è arrivato in Italia lo scorso anno e non ha disputato molte partite nel nostro campionato, quindi ci fa piacere che continui a giocare in una bella squadra come il Genoa, che possa confermare e stabilizzare quelle che sono le sue doti fisiche e tecniche. Per questo motivo, per la prossima stagione sarà sicuramente più forte di adesso".
Può tracciare un bilancio di questa sessione di calciomercato? Siete soddisfatti?
"Essere soddisfatti del mercato conta tanto quanto perchè quello che importa è essere soddisfatti della stagione sportiva, per cui questa considerazione si fa alla fine del campionato. Sicuramente, siamo soddisfatti delle soluzioni trovate seguendo una linea molto rigida che ci eravamo prefissati"
Perchè Mauro Zarate e non Rodrigo Palacio?
"Per scelta tecnica, di opportunità e anche di quella famosa linea che stiamo seguendo".
Si è trattato di un mercato in generale un po' al ribasso?
"Credo che questo mercato abbia dato i segnali di una certa sconfitta del nostro sistema, che non dipende né dall'Inter, né da Milan, né dalla Juventus o dalla Roma, né da tutte le altri grandi squadre, ma dipende dal nostro sistema, che non permette di essere competitivi dal punto di vista degli introiti e questo penalizza noi nella programmazione e voi come giornalisti perchè poi chiaramente cavalcate anche il fatto che tutti i grandi giocatori vadano via dall'Italia. Credo che tutto ciò rappresenti un'altra digressione, comuni attualmente al nostro calcio, che dovrebbe darsi una svegliata perchè si tratta si uno sport sociale, molto popolare e non vedo perchè bisogna penalizzarci da soli sapendo quello che si dovrebbe fare".
Che cosa rispondi a chi dice che Samuel Eto'o doveva essere ceduto per un prezzo molto più alto?
"Se voi pensate che l'operazione-Eto'o complessivamente sfiora i 100 milioni di euro perchè attualmente purtroppo, bisogna fare anche il calcolo dei costi che non saranno più sostenuti dalla nostra società. Un bomber, un grande bomber di 30 anni, che sportivamente nessuno voleva cedere, lui sportivamente voleva continuare a giocare nel calcio che conta, cioè quello della Champions League e del Pallone d'Oro, ma si è reso conto che aveva di fronte un contratto pazzesco. Quindi da amici, da compagni di viaggio che hanno condiviso delle grandi vittorie, abbiamo trovato insieme una soluzione, che poi è stata la più giusta per lui e per noi. Dal Punto di vista sportivo non è tanto l'Inter ad averlo ceduto, ma è un sistema che è un po' indietro".
È vero che ci sono stati dei problemi tra Marco Branca e il presidente Moratti?
"Nessun problema, assolutamente".
La linea precisa della quale parlava poco fa ha più a che vedere con il fair play finanziario o con l'italianizzazione della rosa nerazzurra?
"Dell'italianizzazione, sinceramente, non ci è mai importato più di tanto, nel senso che ci è sempre piaciuto, e ci è piacerà sempre, trovare un grande talento da noi. Mentre, invece, dobbiamo essere per forza attenti alla linea del monte ingaggi e siccome noi abbiamo un circa 40% in meno di possibilità di introito rispetto alle altri grandissime squadre d'Europa, per queste possibilità credo sia doveroso poter rispettare certi parametri che ci permettano l'iscrizione alla Champions League".
C'è un rimpianto che ha Marco Branca in questo mercato o avete fatto tutto quello che volevate fare?
"Abbiamo fatto tutto quello che volevamo fare'.
Non trova che l'affare-Zarate sia passato un po' sottotono a livello mediatico, considerando anche i termini dell'accordo per un giocatore giovane, molto importante e che in Italia ha fatto sempre bene?"Meglio, noi siamo una squadra che di mediatico ha poco. Ha milioni di appassionati, siamo tantissimi, ma non è che seguiamo tanto questa mediaticità del nostro sport. Siamo più un club concreto".
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